Omaggio a Giorgio Pressburger a cinque anni dalla scomparsa

Data: 11 ottobre
Ora: 17:00
Luogo:  Roma
Roma, Palazzo Falconieri - Via Giulia, 1
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A cinque anni dalla scomparsa, avvenuta il 5 ottobre del 2017, l’Accademia d’Ungheria in Roma in collaborazione con l’Associazione culturale “Giorgio Pressburger” in data 11 ottobre p.v. ore 19.00 presso il Palazzo Falconieri ( Via Giulia, 1) renderà omaggio a Giorgio Pressburger (1937-2017), noto scrittore, regista e drammaturgo ungherese naturalizzato italiano, con una serata in presenza di Imre Barna (editore, traduttore, critico, scrittore),  Paolo Bonacelli (attore), Mauro Caputo (regista), Roberta Carlotto (ex direttore di Radio Rai 3, Presidente del Centro Teatrale Santacristina), Cinzia Franchi (docente di Lingua e Letteratura ungherese - Università di Padova),  Anna Marzetti Antonelli (organizzatrice radiofonica), Ilona Pressburger (figlia dello scrittore), Anna Teresa Rossini (attrice).

Nel corso dell’evento inteso a ricordare e celebrare una delle figure più rappresentative del panorama culturale italiano ed internazionale del ‘900, verrà inoltre presentato il cofanetto della trilogia Sul fondo della coscienza (2022) distribuito da Luce Cinecittà, con i film realizzati da Mauro Caputo; nonché ci saranno delle anticipazioni riguardo l’ultima opera di Caputo, un documentario fresco di produzione dedicato alla vita di Pressburger.

Ingresso gratuito.

Sotto il titolo complessivo di Sul fondo della coscienza escono riuniti: L’orologio di Monaco (2014, presentato alla Festa del Cinema di Roma), Il profumo del Tempo delle Favole (2016, Giornate degli Autori della  Mostra del Cinema di Venezia, premiato con un Nastro d’Argento Speciale alla carriera a Pressburger), La legge degli spazi bianchi (2019, Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia, finalista candidato al Nastro d'Argento DOC 2020.), tre titoli che hanno saputo descrivere con potenza visionaria e con la voce del suo protagonista, la traiettoria di un uomo che con il proprio sapere e una carriera multiforme ha abbracciato secoli di conoscenze, culture, sguardi. Opere che fondono memoria, documento e confessione, testimonianze preziose che si trasformano in un'indagine profonda dell'animo umano e dei misteri più oscuri che da sempre affascinano e spaventano l'uomo, alla perenne ricerca del significato e del senso della vita.

Nel corso della serata il cofanetto della trilogia sarà messo a disposizione del pubblico da Luce Cinecittà per eventuale acquisto.  

Imre Barna, editore, traduttore, critico, scrittore.  Premio Attila József (2006). Dopo la laurea (1975) in Letteratura e linguistica italiana e tedesca presso l'Università ELTE di Budapest, nel 1976  viene assunto alla Casa Editrice Európa, di cui nel 1987 diviene redattore, tra il 1989-2006 responsabile del gruppo neolatino. Tra il 1995-1998 dirige l'Accademia d'Ungheria in Roma. Dal 2006-2013 è direttore responsabile della Casa Editrice Európa. Tra il 1999-2004 tiene regolarmente dei seminari di traduzione letteraria presso il Dipartimento d'Italianistica dell'Università degli Studi di Pécs. Dal 2000 collabora con la rivista Mozgó Világ. Dal 2008 prima è presidente poi dal 2012 al 2018 è vicepresidente dell'Associazione Ungherese degli Editori e Librai. Barna sin dal 1970 svolge anche una notevole attività da traduttore letterario e da critico. 

Paolo Bonacelli è un attore italiano, attivo nel cinema, nel teatro e nella televisione. Paolo Bonacelli si diploma all'Accademia d'arte drammatica di Roma e subito debutta in Questa sera si recita a soggetto per la regia di Vittorio Gassman. È poi al Teatro Stabile di Genova, dove recita in Il diavolo e il buon Dio di Sartre, diretto da Luigi Squarzina. Assieme a Carlotta Barilli fonda la Compagnia del Porcospino con cui, a Roma, mette in scena numerosi testi di successo. Bonacelli ha dichiarato di essere un attore che non tende ad immedesimarsi nel personaggio interpretato, anzi, di limitarsi a studiare il testo. Non c'è nelle sue interpretazioni qualcosa di strettamente personale, piuttosto, egli cerca di capire cosa dice quel personaggio, dentro il testo, ma fuori dal personaggio. A teatro si ricordano le sue straordinarie performance in Sogno di Oblomov (1986), testo di Siro Ferrone, per la regia di Beppe Navello, con Anna Zapparoli, Luigi Tontoranelli e Gianni Galavotti, Il ratto di Proserpina (1986), regia di Guido De Monticelli e musiche di Mario Borciani, Terra di nessuno di Harold Pinter (1994), ancora per la regia di De Monticelli Mandragola di Niccolò Machiavelli (1996) e i recenti Enrico IV di William Shakespeare (2007) e Il malato immaginario di Molière (2010). Numerosissimi i film ai quali ha preso parte: tra di essi, si ricorda Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pasolini, grazie al quale vinse la Targa Mario Gromo, L'eredità Ferramonti di Mauro Bolognini, Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi, Non ci resta che piangere di Massimo Troisi e Roberto Benigni (dove interpreta Leonardo da Vinci), Francesco di Liliana Cavani, Johnny Stecchino di Roberto Benigni (con cui si aggiudica il Ciak d'oro ed il Nastro d'argento), Io speriamo che me la cavo di Lina Wertmüller e Mission: Impossible III di J. J. Abrams. Il successo internazionale arriva nel 1978 con Fuga di mezzanotte di Alan Parker, dopo essere stato notato dal regista britannico per la sua interpretazione in L'eredità Ferramonti di Mauro Bolognini. Parker era alla ricerca di un turco dagli occhi azzurri e, dopo due provini, Bonacelli ottenne la parte del detenuto Rifki. Nel 2008, grazie al voto popolare, riceve il Premio Gassman alla carriera, mentre il 6 luglio 2011 viene premiato al teatro romano di Verona con il prestigioso "54º Premio Renato Simoni per la Fedeltà al Teatro di Prosa". Il 7 dicembre 2019 viene insignito del Premio "Vincenzo Crocitti".

Roberta Carlotto.  Nata a Padova nel 1938, si trasferisce giovanissima a Roma, dove tuttora vive. Dal 1959 al 1964 fa parte della redazione romana della casa editrice Feltrinelli diretta da Giorgio Bassani. Nel 1965 inizia a lavorare in Rai come assistente dello stesso Bassani. Passa successivamente ai programmi radiofonici, dove comincia a occuparsi di teatro, curando, tra le altre cose, la serie radiofonica Le interviste impossibili e diversi cicli di teatro radiofonico, che coinvolgono registi Carmelo Bene, Luca Ronconi, Carlo Quartucci, Giorgio Pressburger e studiosi come Agostino Lombardo e Cesare Garboli. Nel 1977 passa alla televisione, dove partecipa alla nascita della seconda Rete TV diretta da Massimo Fichera. Si occupa prima di ficton, poi di teatro, curando una serie di cicli che presentano, da un lato la ricerca di uno specifico teatrale per il mezzo televisivo (esemplari restano gli spettacoli realizzati con Carmelo Bene e Luca Ronconi, Carlo Cecchi e Massimo Castri), dall’altro spettacoli registrati nei più importanti teatri italiani. Nel 1991 torna alla radio: a Rai Radio3 è responsabile della programmazione di musica classica e, dal 1994, di quella del teatro. Dal 1999 al maggio 2002 è Dire:ore di Rai Radio3, dove propone inedite forme di documentario radiofonico realizzate sul campo, come Centolire, o dedicate alla poliGca internazionale e alla scienza, come Radio Tre nel Mondo, Le oche di Lorenzo. Per il teatro produce la serie dei Teatri alla Radio con tre cicli affidati a Luca Ronconi, Franco Quadri e Mario Martone. Nel 2003 entra nel Comitato Artidtico del Teatro Stabile di Napoli insieme a Mario Martone, Enzo Moscato e Renato Carpenteri e cura la rassegna a Est (nel 2005). Dirige lo Stabile napoletano dal febbraio 2007 al novembre 2008, periodo che l’ha vista impegnata nella nascita del primo Napoli Teatro Festival e nella riapertura del San Ferdinando, lo storico teatro appartenuto a Eduardo De Filippo e restituito alla città dopo più di vent’anni di chiusura. Inoltre, dal 2006 al 2011 sempre per il Teatro Stabile di Napoli idea, crea e dirige con Maurizio Braucci Arrevuoto, un progetto di teatro e pedagogia che ha coinvolto ogni anno oltre duecento ragazzi delle scuole del centro e della periferia della città. Nel 2002 fonda con Luca Ronconi il Centro Teatrale Santacristna, di cui ancora oggi è Presidente. Al fianco di Ronconi, ha sempre promosso e seguito le attività del Centro Teatrale Santacristina e, da oltre dieci anni, cura i rapporti istituzionali e l’organizzazione dell’Associazione che, in una dimensione unica nel suo genere, produce laboratori, corsi di perfezionamento per attori e spettacoli.

Cinzia Franchi è ricercatore di Lingua e Letteratura Ungherese presso l'Università di Padova. Si occupa principalmente di letteratura antica e contemporanea. Ha pubblicato in edizione critica le Lettere dalla Turchia di Kelemen Mikes, capolavoro della prosa settecentesca ungherese, e le Poesie di Kata Szidónia Petrőczy, la prima poetessa della letteratura magiara. Sul '56 magiaro ha pubblicato numerosi saggi e il volume L'arancia ungherese. La letteratura nell'Ungheria degli anni Cinquanta. Ha scritto sulla letteratura ungherese al femminile, sulla letteratura ungherese di Transilvania e sulla cultura ebraica in Ungheria e in Transilvania. Ha tradotto La questione ebraica in Ungheria dopo il 1944, di István Bibó.

Anna Marzetti Antonelli, organizzatrice radiofonica. Nel 1975 frequenta un lungo seminario in Francia sull’antropologia teatrale con Jersy Grotowski. Nel 1976 si diploma all’Accademia d’Arte drammatica Silvia D’Amico dove entra a far parte della Gaia Scienza, gruppo con cui prosegue la sua attività teatrale fino al 1978 realizzando Le cronache Marziane e la Rivolta degli oggetti. Dal 1978 al 1980 collabora con il teatro Beat 72 e con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma ai progetti La città del teatro, la rassegna India-America, L’astronave di narciso, Iniziative di ii, Acqua ridente, Scarface, il Festival della poesia di Castel Porziano, il Festival della satira. Negli anni a seguire è assistente alla regia di Carlo Cecchi, Arturo Annecchinio, Luca Ronconi, Mario Monicelli, Mario Missiroli. Dal 1980 al 1983 lavora alla Biennale di Cinema di Venezia curando le relazioni con le scuole e le associazioni di cinema. Dal 1989 è aiuto regista di Mario Monicelli (Il male oscuro, La moglie ingenua e il marito malato, Parenti serpenti ect.). Dal 1992 al 1996 segue il Festival di Venezia per la rubrica Cinema Radio. Dal 1992 al 2005 segue la Biennale di Teatro per Radio Tre Suite. Dal 1991 al 2006 lavora alla RAI Radio Tre in qualità di programmista regista (Radio Tre Suite, Radio Tre Suite Magazine, Cinema rubato, Appunti di volo, Meridiana, Storie alla radio, Hollywood Party, Mattino Tre) nonché in qualità di assistente alla regia di Luca Ronconi, Mario Missiroli, Gianni Amelio, Giancarlo Corbelli e Giorgio Pressburger.

Anna Teresa Rossini è un'attrice italiana. Nel cinema ha lavorato al fianco di Massimo Troisi nel film del 1991 Pensavo fosse amore... invece era un calesse, mentre in televisione è apparsa nelle serie televisive College e Rex (2008). In teatro ha debuttato nel 1969, dopo aver completato l'Accademia nazionale d'arte drammatica, nello spettacolo teatrale Orlando furioso diretto da Luca Ronconi. È stata da allora interprete di lavori sia drammatici che brillanti, spesso con Armando Pugliese (che è stato anche suo marito) in una collaborazione durata dal 1970 al 1985 e che ha portato alle messe in scena di otto opere fra cui Il barone rampante, da Italo Calvino e Molto rumore per nulla, di William Shakespeare. Fra i registi con cui ha lavorato figurano Giancarlo Cobelli, Giancarlo Sbragia, Luigi Squarzina, Mario Missiroli, Antonio Calenda ed Aldo Trionfo. Fra i riconoscimenti ottenuti in carriera figurano il premio teatrale intitolato ad Adelaide Ristori, ottenuto nel 1985 per l'interpretazione del ruolo di Regana nel Re Lear di Shakespeare. Con il Teatro Insieme di Roberto Guicciardini ha interpretato Troilo e Cressida, ancora di Shakespeare, La resistibile ascesa di Arturo Ui, di Bertolt Brecht, Le troiane, di Euripide, Il Tartuffo, di Molière, La figlia dell'aria, di Pedro Calderón de la Barca. In teatro lavora anche accanto al suo compagno Mariano Rigillo (2009, Buongiorno contessa, Romolo il grande, di Friedrich Dürrenmatt), Questa sera si recita a soggetto di Luigi Pirandello (2012) accanto al quale ha interpretato anche il film del 2004 Le grandi dame di casa d'Este.