Palazzo Falconieri - Via Giulia, 1
"Il titolo della presente mostra, organizzata in collaborazione con l’Accademia Ungherese dell’Arte e programmata presso l’Accademia d’Ungheria in Roma, viene preso in prestito da Papa Giovanni Paolo II, che a sua volta si è avvalso delle parole di Gesù. La mostra intende aprire le porte al pubblico italiano interessato al Congresso Eucaristico Internazionale programmato per l’autunno 2021 a Budapest.
Sono passati oramai quasi trent’anni da quando l’Ungheria ha intrapreso la lunga strada che avrebbe portato alla nascita di comunità auto-organizzate e alla libertà creativa. Il primo segno simbolico di tale cambiamento è stata l’istituzione dell’Accademia Ungherese dell’Arte, sotto la guida dell’architetto Imre Makovecz. Nell’autunno del 2010, il governo ungherese ha fornito una forma giuridica per l’attività della stessa, trasformandola in un ente pubblico, in modo che i rappresentanti della cultura ivi potessero svolgere un ruolo sempre più importante nello sviluppo della società. L’istituzione, nonostante la sua nuova veste ufficiale, ha conservato non solo la struttura interna originale, ma anche i suoi valori basati sul rispetto per la creazione individuale.
Non abbiate paura! – Oggi è un messaggio più che attuale. La situazione creatasi nel mondo, la libertà sfrenata e sopravvalutata, la sregolatezza, la completa disintegrazione della morale, la menzogna, l’assenza di conseguenze, la persecuzione dei cristiani e persino l’epidemia esigono una sorta di aiuto e allo stesso tempo richiamano anche l’attenzione sulla sua importanza. La gente vuole avere un aiuto fisico e mentale, incontri, conversazioni, strette di mano, pensieri edificanti e un amore disinteressato.
La religione forma la comunità, incoraggia, fornisce amicizie, rincuora.
Attendo impaziente le risposte che i singoli artisti forniranno alle domande poste loro, ovvero quale è il ruolo della religione nell’arte, nel loro Paese, nel mondo. La selezione da me compiuta comprende artigiani e artisti raffinati, giovani e meno giovani, compresi coloro che hanno vissuto e rappresentato la loro fede in Dio per tutta la vita. Le opere d’arte fungono spesso da specchio dell’epoca in cui vengono create, e mi auguro che anche il presente materiale espositivo faccia lo stesso. "
Beáta Hauser - curatrice
Artisti in mostra:
- Gergő Ámmer
- JózsefÁrendás
- István Bakos
- Ferenc Baráth
- József Gaál
- Sándor Gajzágó
- Beáta Hauser
- László Hefter
- Tamás Kárpáti
- Krisztina Kókay
- Péter Kovács
- István Kulinyi
- Éva Kun
- Mihály Melcher
- András M. Novák
- Ferenc Olasz
- Sándor Oláh
- Ernő Sára
- Balázs Sipos
- Ágnes Smetana
- Péter Stevanovits
- Miklós Szőcs Tui