Roma, Palazzo Falconieri - Via Giulia, 1
L'UNIVERSO DI DANTE - mostra d'arte contemporanea
- 28 aprile - 9 giugno 2022
INFINITA, CANGIANTE, ETERNA COMMEDIA. L’influsso di Dante nell’arte figurativa ungherese contemporanea. a cura di Róbert Nátyi, Győző Sárkány
Dante, amico del padre del primo re d’Ungheria della casata d'Angiò, Carlo Roberto, ha accennato più volte con affetto agli ungheresi ed alla loro lingua. Il più famoso di questi accenni è stato quello in cui il poeta si riferiva al futuro di un Paese pieno di tensioni interne (O beata Ungheria, se non si lascia più malmenare). Il significato delle commemorazioni legate agli anniversari è andato ben oltre il quadro della letteratura: era sempre un evento eccezionale che ha determinato anche il futuro delle relazioni storico-culturali fra i due paesi. Nel XIX secolo, tra molte altre cose, le opere di Ferenc Liszt e l'ode a Dante di János Arany, caratterizzano l'eccezionale valore dell'influenza dantesca. La società Mátyás Corvin fu fondata, in parte, per commemorare il seicentenario del 1921 e che ha fornito l'occasione di organizzare importanti eventi culturali, e rapporti politici.
Cento anni dopo gli organizzatori, con pieno appoggio del Governo, delle Accademie e Università Ungheresi, hanno inaugurato l’anno dantesco con una solenne serata musicale nell’Opera Nazionale di Budapest (il 12 settembre), poi con una mostra intitolata "dal tempo all’etterno” nel Museo Letterario Petőfi (dal 14 settembre fino al 31 dicembre 2021), e con convegni scientifici (Roma, 3-4 novembre, Szeged 16-17 novembre, Budapest 18-19).
L’attuale mostra in occasione del settecentenario prosegue idealmente una meravigliosa tradizione. Durante gli anni intorno al Millenario (1896) viene raggiunto, qui in Ungheria, il primo momento culminante d’interesse verso l’interpretazione artistica di Dante: alcune scene della Commedia vengono illustrate da Mihály Zichy. Nel padiglione allestito lungo il viale alberato del parco cittadino Városliget viene esposto un gigantesco quadro grandangolare dell’Inferno, ad opera del pennello dei decoratori Árpád Molnár e Géza Trill, su idea di Géza Gárdonyi. Pochi anni più tardi (nel 1908) è invece Aladár Körösfői-Kriesch a dipingere il quadro L’origine dell’arte nel salone d’ingresso dell’Accademia della Musica di Budapest. Dante ha inspirato i grandi protagonisti della Secessione (Stile Liberty) ungherese, Lajos Gulácsy, tant’è vero che Paolo e Francesca e L’incontro tra Dante e Beatrice sono alcune delle creazioni più significative dell’epoca, mentre nel 1906, nel quadro Dante, il pittore ha voluto far coincidere i tratti del volto del Sommo Poeta con i propri. A titolo d’esempio potremmo anche menzionare i nomi di Dezső Fáy, Béla Gy. Szabó, Miklós Borsos, Mihály Schéner, István Madarassy. Tra le esposizioni collettanee la mostra Magyar művészek illusztrációi az Isteni színjátékhoz” (La Divina Commedia illustrata dagli artisti ungheresi), è stata preparata in collaborazione tra l’Istituto Italiano di Cultura di Budapest e il MAOE (Associazione Nazionale Artisti Ungheresi). Potremmo anche ricordare il successo, registrato anche tra gli ungheresi, mietuto nel 1973 dalla mostra internazionale curata dal Centro Dantesco di Ravenna.
L’esposizione è un eccezionale viaggio nelle profondità dell’anima e un’avventura spirituale che guarda al futuro. Il mezzo centinaio di opere raccolte in occasione del Giubileo testimonia fedelmente che il culto di Dante in Ungheria, guardando alla sua intramontabile creazione, non è fiorito solo negli ultimi due secoli ma, continuando una nobile tradizione, anche l’arte contemporanea persevera tale tradizione, rendendo possibile trovarvi appigli interessanti in abbondanza. La moltitudine delle diverse interpretazioni conferma che l’universo di Dante, fin dagli albori, va continuamente allargandosi, ostinandosi a portare noi, suoi lettori postumi, a nuove riflessioni. Lo dimostra l’alta qualità artistica dei cinquanta pertecipanti, i più riconosciuti pittori e scultori ungheresi viventi, i quali con una citazione di Dante hanno precisato anche la loro fonte d’ispirazione.
Istituzioni partecipanti:
- Comitato Dantesco Ungherese
- Fondo Culturale Nazionale
- Ministero delle Risorse Umane
- Associazione Nazionale Artisti Ungheresi
- Accademia Ungherese di Belle Arti
- Associazione Hungart
- S.r.l. Non profit Pubblica delle Arti Ungheresi
Espositori:
- JÁNOS AKNAY
- SÁNDOR ARANYI
- KRISTÓF ÁZBEJ
- JÓZSEF BAKSAI
- PÉTER BAKY
- PÉTER BEREZNAI
- TIBOR BUDAHÁZI
- JÁNOS DRÉHER
- ISTVÁN DROZSNYIK
- JÁNOS ERDŐS
- TAMÁS F. FARKAS
- CSABA FÜRJESI
- SOMA GUTI J.
- LÁSZLÓ ANDRÁS HENN
- NÁNDOR HÉRICS
- ZOLTÁN HÚS
- ZSOLT IFJ. DURKÓ
- JÁNOS KALMÁR
- DÉNES LEHEL KELEMEN
- PÉTER BALÁZS KOVÁCS
- IDA LENCSÉS
- LAJOS ÁRPÁD LUZSICZA
- GÁBOR MAGYAR
- ÁKOS MATZON
- BERTA MAYER
- NAGAMI
- GYÖRGY OLAJOS
- TAMÁS OLESCHER
- NOÉMI ÖRDÖG(NAOMI DEVIL)
- LÁSZLÓ PIRK
- IMRE PISTYUR
- FERENC PUHA
- KRISZTINA RÉNYI
- BOTOND RÉSZEGH
- GYŐZŐ SÁRKÁNY
- ROLAND SÁRKÁNY
- LAJOS SEJBEN
- ZSIGMOND SERÉNYI H.
- ZOLTÁN SZÉKÁCS
- BÉLA SZEPESSY
- ISTVÁN TAMUS
- ISTVÁN TÓTH PITYA
- PÉTER TUZSON-BERCZELI
- LÁSZLÓ VARGA-AMÁR
- ANTAL VÁSÁRHELYI
- ANDRÁS VÉGH
- GYÖRGY VEREBES
- KATALIN VEREBICS
- LAJOS VESZELI
- PÉTER WROBEL