Roma, Palazzo Falconieri - Via Giulia, 1
L’Accademia d’Ungheria in Roma dal 6 dicembre 2024 al 28 febbraio 2025 ospiterà la mostra d’arte contemporanea “Il femminile nell’ARTE – TESSILE senza confini”, a cura di Eleonóra Pasqualetti, Márton Keppel. Ingresso libero.
vernissage: 6 dicembre, ore 19.30
indirizzi di saluto
- Dott.ssa Krisztina Lantos, direttrice dell’Accademia d’Ungheria in Roma
- Zoltán Rátóti, vicepresidente dell’Accademia delle Arti Ungherese
- Márton Keppel, storico dell’arte e co-curatore della mostra
- Barbara Pavan, curatrice indipendente di fiber art e arte tessile
Artiste in mostra
Edit Balogh │ Hajnal Baráth │ Lisa Mara Batacchi │ Silvia Beccaria │Eszter Bényi │ Mara di Giammatteo │Zsuzsa Ferenczi │ Beáta Hauser │ Katalin Kiss │ Lúcia Kiss │ Krisztina Kókay │ Ida Lencsés │ Indira Máder │ Judit Nagy │ Eleonóra Pasqualetti │ Lívia Pápai │ Verona Szabó │ Katalin Zelenák │ Judit Pázmány │ Éva Sipos │ Eszter Kneisz │ Nóra Tápai
Bree panoramica storica
"Sin dal Rinascimento europeo conosciamo delle artiste donne, tra cui si distinguono Catharina van Hemessen e Lavinia Fontana. La qualità delle loro opere è paragonabile a quella dei loro colleghi maschi. Con l’arrivo dell’epoca moderna, specialmente durante il periodo del Rococò, del Classicismo e successivamente dell’Art déco, sempre più artiste donne diedero il proprio contributo per arricchire la storia universale dell’arte. Basti citare il nome di Élisabeth Louise Vigée Le Brun, pittrice di corte di Maria Antonietta, che lasciò un corpus di quasi cinquecento dipinti.
Nel XX secolo, le artiste si conquistarono definitivamente la parità di riconoscimento in termini di qualità artistica. Tra le rappresentanti più famose dell’arte femminile figurano Frida Kahlo, Louise Bourgeois e, in particolare, Magdalena Abakanowicz, le cui opere ci conducono direttamente nel campo dell’arte dell’arazzo. Abakanowicz, una riformatrice dell’arte tessile negli anni ‘70 e ‘80, riconosciuta a livello internazionale, ispirò generazioni a utilizzare il tessuto come mezzo di espressione artistica. Nota per svariati progetti pionieristici, come installazioni tessili e opere tessili sperimentali, Abakanowicz estese il genere tradizionalmente bidimensionale verso la scultura, originando un effetto liberatorio anche nell’approccio degli artisti tessili in Ungheria.
Arte tessile ungherese
In Ungheria, tra le arti visive, l’arte tessile occupa una posizione speciale, poiché le sue rappresentanti sono quasi esclusivamente donne. La nascita e la fioritura della forma moderna di questo genere artistico sono strettamente legate all’opera di Noémi Ferenczy (1890-1957). La sua importanza è immensa, poiché è considerata la fondatrice dell’arte tessile ungherese. Diversamente da una prassi più comune, lei non solo progettava le proprie opere, bensì le realizzava personalmente. Disegnava i suoi dipinti su cartone e li tesseva lei stessa. Ferenczy elevò l’arte applicata dell’arazzo al rango della Grande Arte. Dopo la Seconda guerra mondiale, fu docente presso l’Accademia Ungherese di Arti Applicate di Budapest fino alla sua morte. Anche le artiste esposte alla presente mostra hanno studiato e acquisito all’interno dello stesso ateneo le proprie competenze tecniche, nonché la loro dedizione artistica. Anzi esse si ispirano all’eredità spirituale di Noémi Ferenczy, analogamente a tutte le artiste tessili provenienti da atenei diversi.
L’obiettivo della mostra
Il femminile nell’ARTE – TESSILE senza confini è far conoscere al pubblico italiano le rappresentanti di spicco dell’arte tessile contemporanea ungherese. Allo stesso tempo, la mostra mette in evidenza i confini permeabili tra l’arte visiva contemporanea e l’arte dell’arazzo, legate da uno stretto legame per via dei mezzi e dei linguaggi espressivi. Le artiste, membre dell’Associazione degli Artisti Tessili Ungheresi, sono degne rappresentanti dell’arte femminile contemporanea, divenute oramai protagoniste imprescindibili della scena artistica internazionale.
Più della metà delle opere qui esposte hanno debuttato all’VIII Triennale Internazionale di Arte Tessile di Szombathely 2024, il cui motto era “al limite della tolleranza” (in ungherese “Tű-rés-határ”, N.d.T.), concetto presente in diverse opere. È di grande interesse notare con quanta dedizione le rappresentanti dell’arte femminile coltivino il sapere artigianale e le tradizioni, adattandosi efficacemente al caotico ambiente mondiale. Tutto ciò si riflette anche nelle loro opere, nella trasposizione delle loro esperienze e nella salvaguardia della purezza dei simboli. In questo contesto, la missione dell’animo femminile è quella di accompagnare lo spettatore verso una profondità in cui esso possa esprimere dinamicamente la sua influenza spirituale. Questo rappresenta per noi l’essenza dello slancio interiore: trasmettere l’armonia tra il mondo materiale e la realtà che trascende i sensi, nella quale l’arte prende vita".
Eleonóra Pasqualetti, artista tessile, curatrice