I nostri inferni e quello di Dante - mostra d'arte contemporanea

Data: 23 settembre - 5 novembre
Ora: 17:00
Luogo:  Accademia d'Ungheria in Roma
Palazzo Falconieri - Via Giulia, 1

I nostri Inferni e quello di Dante

Finissage della mostra

Giovedì 4 novembre, alle ore 18.00 si terrà il finissage della mostra. 

L’Accademia d’Ungheria in Roma con la mostra I nostri inferni e quello di Dante ha cercato di dare occasione ai visitatori per l’autoriflessione, per la meditazione e aiutarli a tornare alla vita normale dopo la pandemia.
Si può semplicemente continuare la nostra vita dopo una pandemia, una tragedia mondiale? Oppure, in altre parole, possiamo continuare la nostra vita senza aver digerito le nostre tragedie? Gli scienzati della nostra conferenza, che si occupano da più anni o decenni del Sommopoeta, cercano di rispondere a queste domande parlando di alcune opere d’arte della mostra. Non sono storici d’arte, ma filosofi, giuristi, linguisti e storici di letteratura a condividere i loro pensieri con quelli che sono curiosi della risposta alla domanda seguente: oggi di chi è l’Inferno di Dante?

Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria. Per prenotare cliccare qui 

Giovedì 23 settembre 2021, alle ore 19.00 presso la Galleria del Palazzo Falconieri (Accademia d’Ungheria in Roma – Via Giulia, 1) si terrà il vernissage della mostra d’arte contemporanea “I nostri inferni e quello di Dante”. Indirizzi di saluto a cura di Dott.ssa Maria Ida Gaeta, segretario generale del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e Miklós Sulyok, stortico d’arte e curatore. 

La mostra riunisce quattro artisti ungheresi – tutti membri dell’Accademia Ungherese delle Arti – le cui opere sono intrise di chiari riferimenti all’Inferno, dantesco e non.

La Commedia del Sommo Poeta rappresenta un punto di riferimento per gli artisti di tutti i paesi europei, così come per quelli ungheresi. Le opere qui esposte non sono di carattere illustrativo, bensì esplorano i concetti personali dei quattro artisti sull’Inferno del mondo odierno e su quello dantesco. Nelle opere degli artisti, i temi ricorrenti quali la religione, il sacro, la dannazione, la sofferenza, il rapporto corpo-spirito, vengono trattati in chiave psicologica. L’Inferno più che un luogo remoto dell’aldilà, è una condizione psicologica e spirituale del mondo postmoderno.

József Baksai lavora sulle analogie tra miti antichi e cristiani e il mondo dantesco, senza allusioni dirette. Gli esseri umani e gli animali di József Gaál sono i dannati di tutti i tempi, in particolare di oggi. La scena quasi teatrale del video di Ilona Lovas ci conduce nell’inevitabile sofferenza della condizione umana. Il claustrofobico mondo infernale del pittore József Szurcsik è popolato di esseri umani e paesaggi disumani. I quattro artisti della mostra, pur trattando temi tristi dell’eterno inferno umano, lasciano trasparire una minuscola luce tra i foschi palcoscenici dell’Inferno.

La mostra è corredata di un catalogo con saggio introduttivo a cura dello storico d’arte prof. János Sturcz, edito dall’Accademia Ungherese della Arti.

L’evento è patrocinato dal Comitato Nazionale per la Celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.