Roma, Palazzo Falconieri - Via Giulia, 1
In occasione della Giornata della Cultura ungherese e del 200. anniversario dell'Inno nazionale ungherese, giovedì 19 gennaio alle ore 19.30 presso l'Accademia d'Ungheria in Roma si terrà la serata Hommage à Ligeti che vedrà la partecipazione di Virág Kiss (pianista), Sándor Dezső (violoncello) e Ágoston Dezső (clarinetto).
Partecipazione straordinaria alla serata di Daniele Sardone (chitarra) con un omaggio riguardo l’anniversario.
Ingresso libero.
In programma:
- Pál Járdányi : Melódia /Melodia
- Ferenc Farkas Népdalszonatina /Sonatia di un canto popolare
- Sándor Veress : Szonatina /Sonatina
- György Ligeti : Szólószonáta /Sonata for solo
- Zoltán Kodály : Epigrammák (részletek) /Epigrammi
- Béla Bartók: 1. Rapszódia/ Rapsodia n.1
- Zoltán Kodály: Epigrammák (részletek) /Epigrammi
- Zoltán Kodály: Magyar Rondó /Rondo ungherese
Virág Kiss si è laureata con lode in pianoforte al Conservatorio Regionale di Tours nel 2005. L’anno successivo presso l’Istituto di studi musicali Bartók Béla dell’Università di Miskolc ha ottenuto l’abilitazione per l’insegnamento di pianoforte e musica da camera. Oltre alla didattica, Kiss è impegnata anche nella ricerca di studi musicali.
Sándor Dezső si è laureato presso l’Università di Musica Liszt Ferenc di Budapest sotto la guida del Maestro Miklós Perényi. Nel 2005 al Concorso Nazionale di strumenti ad arco si è aggiudicato il Premio speciale della giuria. Sándor è protagonista attivo della vita musicale sia in qualità di solista che da musicista da camera e orchestra. La coppia sin dal 2005 dà concerti in Europa e in Asia. Il repertorio spazia dalla musica barocca a quella contemporanea. Come performer è importante per loro la divulgazione delle opere dei compositori ungheresi. Il loro stile passionale e la loro sensibilità promettono un’esperienza indimenticabile.
Ágoston Dezső è un clarinettista junior. Nel 2022 è risultato secondo classificato al Concorso Nazionale di Clarinetto e primo classificato al Concorso Regionale di strumenti a fiato ad ancia. Oltre allo studio dello strumento, egli è interessato anche alla composizione musicale.
György Ligeti (1923-2006), compositore ungherese naturalizzato austriaco, considerato tra i più grandi del XX secolo. La sua produzione va essenzialmente annoverata nell'ambito della musica contemporanea, ma al grande pubblico è probabilmente più noto per vari suoi brani che caratterizzano in modo rilevante i film di Stanley Kubrick come “2001 Odissea nello spazio”, "Shining” e "EyesWideShut”.
Nasce in Transilvania da una famiglia di ebrei ungheresi. Riceve le basi musicali al conservatorio di musica di Kolozsvár (Cluj-Napoca). La sua istruzione viene interrotta nel 1943, quando, essendo ebreo, è costretto ai lavori forzati dal regime nazista. Nello stesso periodo i suoi genitori, suo fratello e altri parenti vengono deportati nel campo di concentramento di Auschwitz; sua madre è l'unica a sopravvivere. Dopo la guerra, Ligeti riprende i suoi studi a Budapest, presso l’Accademia di Musica Ferenc Liszt di Budapest sotto la guida di Ferenc Farkas, Lajos Bárdos, Pál Járdányi e Sándor Veress. Lascia l’Ungheria all’arrivo delle truppe sovietiche dopo la rivoluzione del 1956 e fugge insieme alla moglie verso il confine austriaco per stabilirsi a Colonia dove lavora alla Radio. Qui conoscee Karlheinz Stockhausen e Gottfried Michael König – entrambi innovatori di allora dediti alla musica elettronica – e compone i suoi primi lavori elettro-acustici. Nel 1959 si trasferisce a Vienna, e nel 1967 gli viene concessa la cittadinanza austriaca. Da quel momento, l'opera di Ligeti diviene maggiormente conosciuta e rispettata, e si potrebbe dire che le sue più note composizioni abbraccino il periodo che va da "Apparitions"(1958-59) a “Lontano” (1967), sebbene la sua ultima opera lirica, “Le Grand Macabre” (1978), sia pure molto famosa (Pressburger nel 1979 l’ha messa in scena a Bologna!). In anni più recenti, i suoi tre Études per pianoforte sono diventati abbastanza noti grazie alle registrazioni di Pierre-Laurent Aimard, Fredrik Ullén, Francesco Libetta e altri. Nel 1973 György Ligeti ottiene una cattedra ad Amburgo, lasciata nel 1989. Dagli anni ‘80 per motivi di salute rallenta la sua produzione.
Dopo le prime giovanili esperienze compositive sulla scia di Béla Bartók, la sua poetica è caratterizzata da un linguaggio che, partendo da ricerche sul timbro e con la tendenza a impressionistiche ipnosi, si muove prevalentemente per fasce sonore, con frequente impiego di clusters: in sostanza Ligeti sembra riflettere, nei suoi minuziosi studi sulle densità sonore degli strumenti tradizionali, le esperienze della musica elettronica, ma con finalità chiaramente espressive che puntano all'emozione di una materia musicale reinventata e carica di misteri. Egli attribuisce alla pratica compositiva il compito d'isolare i fenomeni sonori in una sorta di "silenzio astrale", nel quale si rispecchia la "fuga verso le stelle", essendo la musica degli uomini un momento della "musica delle sfere".