Roma
Giornata Mondiale della Poesia
Edizione 2021 dedicata a Dante Alighieri
Le voci in versi di 14 Paesi dell’Unione Europea
domenica 21 marzo , dalle ore 18
Evento on-line su @EUNICRoma
L’Ungheria verrà rappresentata da János Lackfi, scrittore, poeta e traduttore.
L’edizione di quest’anno prenderà il via domenica 14 marzo 2021, alle ore 18.00 sempre sulla pagina FB di EUNIC Roma. I primi due poeti che leggeranno le proprie poesie in lingua originale con sottotitoli in italiano saranno Brane Senegacnik (Slovenia) e János Lackfi (Ungheria).
János Lackfi: Il salmo dei trentatré consigli (garantiti al 100%) per abbordare
Signore, dove sarà mai sparita oggigiorno
la pazienza di Dante? Egli iniziò
a dipingere il quadro vivente
della prevedibile prospettiva della vita umana,
come una Cappella Sistina composta
di parole colorate, prese il suo pennello, preciso come un ago,
cominciò dall’angolo in alto a destra,
e sapeva di dover stratificare,
uno sopra l’altro, milioni e milioni
o forse persino miliardi di tratti,
per arrivare allo spigolo in basso a sinistra,
prima che il grande intero
si completasse in ogni dettaglio
fino a formare una tavola completa, in tre volte trentatré
capitoli, poiché dopotutto sono la completezza circolare
e i numeri moltiplicabili ed elevabili a potenza
a formare l’imperturbabile ordine
delle inclinazioni umane,
dei perdonabili e imperdonabili peccati,
delle numerose virtù.
Noi i numeri li facciamo soltanto lavorare,
gonfiamo superflue statistiche fino a farle diventare giganteschi
palloni, e sbattiamo le palpebre senza comprendere
quando scoppiano, ci aspettiamo il continuo
crescere, anche se crepa il pianeta,
anche se crepa, della fervidamente amata umanità,
la parte non così tanto fortunata,
alla quale perché mai dovrebbero spettare carte di credito con stampa a rilievo,
sedili d’automobile riscaldabili, rampe d’accesso al garage sbrinabili,
filetti argentini stagionati, creme esfolianti e opacizzanti,
frullati proteici, scrollate su Instagram e abbonamenti Netflix?
Noi, questo e anche quant’altro,
lo meritiamo per diritto soggettivo,
i nostri brufoli vengono schiacciati dall’estetista,
i foruncoli delle nostre anime dal terapeuta,
la jacuzzi borbotta sotto di noi
più assiduamente dell’Inferno di Dante,
i Michelangelo dei saloni da parrucchiere
ci tingono i capelli di colori più veri di quelli reali,
le nostre unghie in gel non fanno che scintillare
nell’oscura cucina, mentre a mo’ di spuntino
portiamo alle fauci rotolini di sushi poveri di grassi,
i quali hanno struttura circolare
come in Dante il Paradiso e l’Inferno.
Abbiamo avuto una giornata stancante, ogni nostra singola giornata
è stancante, dopotutto è su di noi che si sorreggono o crollano
il PIL, il prestigio della nostra azienda, il futuro dell’umanità,
pertanto ci meritiamo di viziarci,
di far affluire il godimento nelle nostre anime
attraverso ogni orifizio del nostro corpo,
che si tratti del nostro partner, di vino rosso
barricato, di record mondiali,
di meraviglie vegane, di lezioni di mindfulness,
di pasticcini paleolitici espressamente snellenti,
di idee assai progressiste o di unguenti
e clisteri, grazie ai quali
staremo sempre meglio.
Crediamo o no, come Dante,
che l’uomo sia stato creato per amore?
E come potremmo non crederci, ogni talent show
sguazza nell’amore, nelle genuine lacrime artificiali
di innocenti condannati che mirano alla vetta
e commessi promossi a star.
Naturalmente chi cosa intende per amore… Uno
ama di più l’animale dell’uomo,
l’altro più l’eletto che il reietto,
il terzo giura solo sui reietti
e sterminerebbe ogni orrendo borghese
(a parte se stesso).
Chi cosa intende per artista, per proletario,
per rifugiato, per autoctono.
Chi è a dirci chi amare?
“Amali tutti” è una storia vecchia di duemila anni,
così fuorimoda, mi si conceda, finalmente,
che nel nostro club VIP possa entrare soltanto
chi paga l’obolo, chi in veste di rivoluzionario
ripete a pappagallo ciò che ci aspettiamo da lui,
chi sempre avanti procede,
la crème de la crème, chi segue i pettegolezzi sulle star,
è emancipato sessualmente,
chi su basi scientifiche non crede in niente,
chi in base alla tolleranza crede a tutto,
spaventosamente aperto, chiuso solo
a cosa non va di moda essere aperti.
Crediamo o no nel sistema di Dante?
O in un sistema indicabile
con qualsiasi altro nome?
Abbiamo o no almeno la pazienza
di navigare tutta la tabella divina,
che la Santissima Trinità S.r.l.
ci ha inviato in un file zip,
affinché dessimo l’ok o aiutassimo
il progetto con i nostri suggerimenti costruttivi?
Ogni feedback è veramente prezioso!
Perché noi pretenderemmo l’ordine,
adoriamo sistemare
se c’è tempo tra due quiz,
tra l’appariscenza di due sexy stelle,
tra due incidenti stradali, due beffe,
due commoventi scenette di gattini, due quiz,
due video di combattimento in gabbia,
due highlights di calcio, due meme,
due dichiarazioni politiche.
Produciamo sistemi in massa,
trentatré consigli (garantiti al 100%) per abbordare
(Lamborghini d’oro, occhiali da sole,
petto depilato, cultura di base),
la top 10 dei lavori da sogno (sommelier di whisky,
addetto al nutrimento di delfini, tester di bungalow per feste in spiaggia)
la top 20 dei cuccioli più adorabili (oh mio Dio,
mini panda, mini nandù, mini tartarughine! Che teneri),
la top 15 delle mete di viaggio che devi visitare (no, non è
sponsorizzata dalla nostra agenzia di viaggi ma diamo dei consigli).
Ossequiamo l’asistematicità,
siamo emancipati, spigliati, cool,
e nel frattempo ci aggrappiamo disperatamente all’ordine,
all’illusione di qualsivoglia ordinamento,
come il buon Dante si aggrappava
al bordo della barca, mentre circumnavigava
con Virgilio l’Inferno.
Sappiamo o no dov’è diretta,
con noi a bordo, questa barca di lusso,
se qualcuno è mai stato a prua,
se è vero che c’è scritto sopra: TITANIC?
E perché l’orchestra da salotto,
suona per almeno la ventesima volta
“Più vicino, più vicino a te, mio Signore!”?
(traduzione di Richárd Janczer)