Roma, Palazzo Falconieri - Via Giulia, 1
GIORGIO VASARI: L'ANNUNCIAZIONE DI SZEGED - mostra d'arte
- 25 novembre 2022 - 24 febbraio 2023
- vernissage: giovedì 24 novembre, ore 19.00
Ingresso gratuito!
L'Annunciazione di Szeged
Il capolavoro manierista dalla sorte misteriosa, dopo ben duecento anni torna dall’Ungheria (dal Museo Móra Ferenc di Szeged) in Italia. La tavola in legno di notevoli dimensioni, realizzata attorno al 1570/71, è attribuita a Giorgio Vasari, celebre artista, architetto e storiografo, nonché degli artisti della sua bottega romana. L’Annunciazione originariamente fece parte di una serie di quattro tondi in tavola destinati alla Cappella di San Michele di Torre Pia in Vaticano, all’epoca considerato quale cuore dello Stato Pontificio. Il tondo volto a decorare il peduccio nord-ovest della cupola, analogamente agli altri tre tondi collocati nella volta della cupola, corrispondeva al concetto iconografico commissionato dal papa ovvero raffigurava delle virtù angeliche. I quattro tondi di cui sopra, col tempo si dispersero, sia per via delle requisizioni delle truppe napoleoniche (1789, 1808) sia per i lavori di ristrutturazione degli appartamenti papali, incominciati nel 1815.
L’Annunciazione dunque giunse in Ungheria presumibilmente a seguito di tali vicissitudini, in modo tutt’oggi sconosciuto agli esperti. Fece la sua prima comparsa al mercato delle opere d’arte di Budapest nel 1896. Nel 1925 il dipinto, in seguito ad un accordo di lascito da parte dei coniugi Enyedi-Zsótér. giunse dalla loro collezione privata tramite donazione alla Biblioteca Somogyi/Museo comunale di Szeged. Dopo le varie attribuzioni alla tavola è stato Louis Alexander Waldman, storico d’arte americano ad accostare definitivamente il dipinto alla Cappella, e dunque alla mano di Vasari. Lo stesso Waldman nell’autunno del 2009 ha confermato la provenienza dell’opera d’arte dal valore di svariati milioni di dollari con vari documenti.
L’autore del dipinto nella sua opera intese rappresentare quel momento particolarmente illustre del Vangelo di Luca (Luca 1, 26-38) in cui il messaggero di Dio, l’arcangelo Gabriele, si manifestò da Maria con un giglio candido, simbolo della castità e della purezza. Nella storia dell’arte tale Annunciazione è considerato quale l’incarnazione del Verbo di Dio: il rapporto mistico tra Dio e Maria.
L’ex cappella del Vaticano, all’inizio dell’Ottocento cessò la propria funzione e venne completamente rimodellata: al posto dei tondi vasariani staccati e dispersi, nel 1837, in linea con il nuovo polo museale vennero collocati dei nuovi tondi, questa volta dipinti al fresco. Lo spazio una volta destinata alla preghiera e contemplazione privata, al giorno d’oggi è un incrocio tra due corridoi trafficatissimi, vicino alle scale che conducono alla Cappella Sistina.
In data 21 maggio del 2011, il capolavoro vasariano, conformemente alla sede del suo ritrovamento, durante una messa celebrata presso il Duomo di Szeged venne rinominato L’Annunciazione di Szeged.
Il Museo Móra Ferenc di Szeged oggi è considerato il polo culturale d’eccellenza della regione con le sue mostre permanenti e temporanei allestite presso l’edificio principale nonché presso altri quattro spazi espositivi per il pubblico. I collaboratori del polo hanno al loro attivo una serie di ricerche in archeologia, etnografia, storia, numismatica e anche in scienze naturali. Il predecessore del museo fu fondato nel 1883, mentre l’edificio di stile neoclassico che attualmente ospita le collezioni venne inaugurato nel 1896. Il complesso a partire dal 1950 porta il nome di un suo ex direttore, Ferenc Móra, noto scrittore e archeologo. Il museo vanta una collezione di circa 1,2 milioni di oggetti d’arte e risulta essere una delle maggiori collezioni comunali d’Ungheria. Lo stesso polo tra l’altro è da ben 130 anni al servizio della scienza, cultura e l’istruzione pubblica. Il Polo museale nel corso della propria attività ha ospitato le opere di numerosi artisti ungheresi di fama mondiale tra cui si ricordano Vasarely, Amerigo Tot, Csontváry e Munkácsy; nonché le mostre l’Egitto dei faraoni (2014), Pompeii (2016). e la mostra sui dinosauri intitolata Signori di milioni di anni (2018). Il complesso è stato recentemente ristrutturato ed ampliato, pronto ad accogliere nuove esposizioni sia permanenti che temporanei. Nel 2020 presso lo stesso museo è stata allestita una mostra dedicata alla regina Elisabetta (Sissi) mentre attualmente è in corso un’esposizione intitolata I Cowboy e gli indiani. Ambedue le mostre sono frutto di una fiorente collaborazione internazionale.
La mostra è stata organizzata dal Museo Móra Ferenc di Szeged in collaborazione con l'Accademia d'Ungheria in Roma.