Effimere illusioni. Novelle ungheresi tra Ottocento e Novecento - presentazione volume

Data: 26 febbraio
Ora: 16:00
Luogo:  Accademia d'Ungheria in Roma
Roma, Palazzo Falconieri - Via Giulia, 1
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Mercoledì 26 febbraio alle ore 17.00 presso l'Accademia d'Ungheria in Roma si terrà la presentazione del volume "Effimere illusioni. Novelle ungheresi tra Ottocento e Novecento a cura di Katalin Mellace (Tracce e Ombre, 2025). 

Traduzioni di Aurelia Bianchi, Luigi De Cupis, Elena Dumitru, Cristiano Felice, Claudio Grappelli, Vittoria Mezzasoma

Ingresso libero.

Sette decenni di realtà ungherese (1870-1930) riflessi in quindici novelle, non per offrire un panorama completo, ma solo per illustrare attraverso questi frammenti la ricca varietà di un periodo significativo della narrativa realista magiara. Sette autori difficili da classificare sotto un unico genere – prosatori, poeti, saggisti, critici e traduttori allo stesso tempo – che con realismo psicologico, con diverse esigenze filosofiche, con raffinate combinazioni di tecniche rappresentative, naturalistiche e impressionistiche, ci hanno consegnato una serie di memorabili ritratti della società ungherese del loro tempo, registrando i continui cambiamenti della storia e intrecciando la tradizione del passato e l'intuizione del futuro.

  • Kálmán Mikszáth, Cavalieri
  • Kálmán Mikszáth, Il debito di Anna Bede
  • Gyula Krúdy, L'ultimo garabonciás
  • Frigyes Karinthy, L'estraneo
  • Frigyes Karinthy, La nostra cameriera
  • Frigyes Karinthy, L'intervento all'addome
  • Frigyes Karinthy, Il gelataio italiano
  • Frigyes Karinthy, Le ragazze
  • Mihály Babits, Il roseto di sei iugeri
  • Erzsébet Kádár, Dalla mattina alla sera
  • Erzsébet Kádár, Uomini
  • Szefi Bohuniczky, Merla
  • Szefi Bohuniczky, Ilka e i parenti
  • Sándor Kende, Una storia incredibile
  • Sándor Kende, Una strana ragazza

Traduttori: Il gruppo dei traduttori è costituito dagli ex allievi dell'Accademia d'Ungheria in Roma, coordinati dalla professoressa Katalin Mellace. Sono tutti professionisti (medici, professori) con un notevole bagaglio culturale e un'ottima conoscenza della lingua ungherese, abilissimi a cogliere le sfumature delle espressioni e, fra le righe, l'arte dei maggiori scrittori magiari.