Caffè letterario Accademia d'Ungheria in Roma - seconda puntata

Data: 26 aprile
Ora: 16:00
Luogo:  Pagina Facebook - Accademia d'Ungheria in Roma
Roma

L'incontro programmato per lunedì 26 aprile, ore 18.00 verterà sul romanzo storico Abafi dello scrittore transilvano Miklós Jósika, pubblicato di recente in italiano da Ali Ribelli Edizioni in formato cartaceo e in e-book, nella traduzione di Antonino Branca.

“Una volta mi imbattei in una novella intitolata Il Figlio di Aba, una traduzione serba dell’opera di Jósika, un famosissimo scrittore ungherese. Questo libro riuscì a risvegliare la mia forza di volontà nascosta e iniziai così a praticare l’autocontrollo.” Così il fisico serbo Nikola Tesla nella sua autobiografia parla di questo romanzo, che è stato “uno dei più importanti della sua vita”.

Gli ospiti saranno Cinzia Franchi (professore associato di Lingua e Letteratura ungherese presso l’Università di Padova), Jason R. Forbus (Direttore di redazione Ali Ribelli Edizioni), László Pete (docente e direttore del Dipartimento d’Italianistica dell’Università degli Studi di Debrecen), Antonino Branca (traduttore del romanzo), i quali vi sveleranno alcuni dettagli interessanti e inediti circa la riscoperta di questo romanzo apparso per la prima volta nel 1836 e ambientato tra monti e castelli della Transilvania, tra paesaggi incantati.

Miklós Jósika (Torda, 1784 - Dresda, 1865) nasce in #Transilvania da una famiglia nobile (erediterà dal padre il titolo di barone), ma conduce un’infanzia solitaria. Dopo una precoce laurea in giurisprudenza, intraprende la carriera militare nell’esercito austro-ungarico e partecipa tra l’altro alla campagna d’Italia, durante le ultime fasi dell’era napoleonica. Entra in contatto con l’ambiente romantico mitteleuropeo e ne rimane affascinato. Dichiaratamente ispirato da #WalterScott, comincia così una prolifica carriera letteraria, con una netta predilezione per il romanzo storico. Con “Abafi” (1836), sua prima opera pubblicata, pone le basi di tale genere nella letteratura magiara, riscuotendo un grande successo di critica e pubblico. Si dedicherà attivamente anche alla politica, ma le sue idee riformiste gli causeranno non pochi problemi e sarà costretto all’esilio.