Via Portuense, 2329, 00054 Fiumicino RM
Arteporto. Fuori Confine - III Esposizione d'arte contemporanea
a cura di Sandro Polo e Silvia Calvarese
promossa da GAF - Glocal Art Factory APS
18 settembre - 17 ottobre 2021
Porti Imperiali di Claudio e Traiano. Parco archeologico di Ostia antica
La terza mostra d’arte contemporanea Arteporto | Fuori Confine si apre quest’anno alla collaborazione con importanti enti, accademie e istituzioni territoriali: promossa da GAF - Glocal Art Factory APS, si avvale del contributo del Consiglio Regionale del Lazio, del contributo e del patrocinio del Comune di Fiumicino, della collaborazione con il Parco archeologico di Ostia antica, da sempre partner del progetto, nonché dell’Accademia di Romania, dell’Accademia d'Ungheria in Roma, della Temple University Rome Campus, della RUFA - Rome University of Fine Arts, dell'Accademia di Belle Arti di Roma, dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone e di Terra Arte - Parco di scultura contemporanea.
Il tema di Arteporto 2021, “Fuori Confine”, parte, infatti, dalle necessità di uscire dai propri spazi sicuri, di andare oltre, ritrovando nel lavoro a più mani un nuovo slancio vitale, dopo questo periodo di isolamento, che ci aiuti a ripensare al mondo come comunità. Negli spazi aperti della meravigliosa Area archeologica dei Porti Imperiali di Claudio e Traiano, la mostra costituirà ancora una volta un importante momento di confronto in ambito artistico e, allo stesso tempo, stabilirà con il territorio del litorale un legame interattivo, di appartenenza e partecipazione. Gli artisti invitati, partecipando fisicamente e concettualmente a questa moltitudine mobile, offriranno, attraverso le loro opere site specific, formazioni e sensibilità creative forgiate dalla propria storia personale e professionale, da quella del paese di appartenenza, dall’insieme dialettico di conoscenze, valori, simboli e norme della società in cui hanno vissuto; un universo culturale e generazionale che a contatto con esperienze diverse innesca cortocircuiti e inedite riflessioni proponendo una lettura dello spazio trasversale, capace di valorizzare le differenze esaltandone tangenze o conflitti.
ACCADEMIE e ARTISTI PARTECIPANTI
Accademia di Romania - Alexandra Oancea
Accademia d’Ungheria in Roma - Erzsébet Palásti
Temple University Rome Campus - Marina Buening, Anita Guerra, Katherine Krizek, Liana Miuccio
RUFA - Rome University of Fine Arts - Emma Brunelli, Camilla Gurgone, Anica Huck, Cem Kanyar, Amedeo Longo, Alessandro Martina, Davide Miceli,
Gianluca Ricco, Annalisa Welzhofer
Accademia Belle Arti di Frosinone - Mattia Abballe, Giulia Apice, Ludovica Colanera, Simone Compagno, Chiara Crescenzi, Chiara Di Pofi, Alessandra Galanti, Veronica Neri, Cristiana Pagliarella, Manuel Picozzi, Maria Elena Piroli
Accademia Belle Arti di Roma - Leonardo Ciotti, Giulio Martellotti, Caterina Sammartino, Gianmarco Savioli
Artiste/i in mostra: Pasquale Altieri, Santo Alessandro Badolato, Luigi Battisti, Flavia Bellavia, Paolo Bielli, Enrico Borghini, Carlo Brignola, Gianmaria Brizzi, Flavia Bucci, Caltanino, Tommaso Cascella, Angelo Colagrossi, Publia Cruciani, Mauro Cuppone, Cecilia De Paolis, Yvonne Ekman, Stefania Fabrizi, David Fagioli, Marco Fioramanti, G!anluca Fiorentini, Nazzareno Flenghi, Elizabeth Frolet, Pino Genovese, Marina Haas, Alfonso Maria Isonzo, Susanne Kessler, Antonio La Rosa, Giovanni Longo, Franco Losvizzero, Mauro Magni, Elisa Majnoni, Susanna Micozzi, Valentina Palazzari, Alberto Parres, Francesco Petrone, Ascanio Renda, Josse Renda, Giulia Ripandelli, Massimo Ruiu, Sandro Scarmiglia, Thomas Spielmann, Alberto Timossi, Mara van Wees, Fiorenzo Zaffina, Giulia Zincone.
giorni e orari d’apertura
18, 19, 23, 24, 25, 26, 30 settembre
2, 3, 7, 8, 9, 10, 14, 16, 17 ottobre
ore 10:00 - 18:00
INGRESSO LIBERO con GREEN PASS
Erzsébet Palásti (1972) nasce a Salgótarján in Ungheria. Studia Belle Arti a Budapest e si diploma come ceramista. Nel 1997 è a Roma dove frequenta l'Accademia delle Arti e nuove Tecnologie e si diploma come scenografa. Nello stesso periodo è assistente di Gino de Dominicis. Sue personali e mostre collettive si sono tenute in Italia, Francia, Germania, Svizzera e nelle principali capitali Europee.
- Lo sguardo di Erzsebet Palasti ha una traiettoria verticale: dal cielo alla terra, dalla terra agli inferi. Suoi compagni di lavoro sono angeli, uccelli, nuvole dai disegni frattali. Da questa altezza l'equilibrio è precario. Palasti abita queste altitudini dove si è stabilita. Il suo occhio coglie uno spazio aereo dove l'unica rappresentabilità è fatta da pigmenti accesi e segni esplosi. Un universo rumoroso con improvvisi silenzi.
- Erzsebet disegna mappe di mondi dove scopriamo un alfabeto di pagine di un diario di viaggio. Colori che catturano, segni acidi. Una pittura colta che ci fa decifrare una geografia dove si può ridisegnare il proprio segreto itinerario: "Voglio far girare l'occhio. Voglio che l'osservatore non si fermi su un punto del quadro." L'artista quindi soppesa nella sua stadera il suo equilibrio-squilibrio. I paesaggi sono fedeli immagini dell'ora, giorno, stagione e anno dove sono stati rivelati. Fotogrammi di albe, notturni bagliori e riflessi di un tempo interiore.
- Erzsebet viene subito considerata una enfant prodige poiché con le sue opere informali astratte ci sa davvero fare, tanto che presto comincia ad utilizzare questo suo talento per creare tessuti e oggetti di arredamento che ci offrono l’immagine di una giovane artista che vede il mondo sotto forma d’ogni sfumature di colore nelle più svariate rappresentazioni. Il genio creativo di Erzsebet Palasti viene presto riconosciuto presso le migliori gallerie d’arte e anche da alcune aziende che si interessano di scoprire nuovi designer nella moda, nella ceramica, nell’arredamento, nei gioielli.
- Il genio creativo di Erzsebet Palasti viene presto riconosciuto presso le migliori gallerie d’arte e anche da alcune aziende che si interessano di scoprire nuovi designer nella moda, nella ceramica, nell’arredamento, nei gioielli. Erzsebet viene subito considerata una enfant prodige poiché con le sue opere informali astratte ci sa davvero fare, tanto che presto comincia ad utilizzare questo suo talento per creare tessuti e oggetti di arredamento che ci offrono l’immagine di una giovane artista che vede il mondo sotto forma d’ogni sfumature di colore nelle più svariate.