Spunta ora un nuovo nome tra gli italiani che nel 1944 salvarono degli ebrei a Budapest dalla deportazione

null

Spunta ora un altro nome tra gli italiani che nel 1944 salvarono degli ebrei a Budapest dalla deportazione. Parliamo di Francesco Tirelli, un gelataio emiliano emigrato in Ungheria che fece rifugiare molte famiglie nella sua gelateria. "Giusto tra le nazioni", la sua storia è anche raccontata in un video del cantautore Giulio Wilson.


Francesco Tirelli, nato nel 1898 a Campagnola Emilia, in provincia di Reggio Emilia, emigra negli anni Trenta a Budapest, dove decide di aprire una gelateria. Prima della guerra, la sua bottega diventa un punto di ritrovo per le famiglie e i bambini ungheresi, ben felici di potersi rinfrescare il palato con un gelato italiano. Poi però arriva la guerra, l’invasione dell’esercito tedesco. E tutto cambia. Nel mese di marzo del 1944 i nazisti occupano l’Ungheria. Tra maggio e luglio oltre 4mila ebrei presenti nella parte nord ed est del Paese finiscono nei lager. E a ottobre tocca a Budapest. Qui Francesco Tirelli decide di dover fare qualcosa per quelle famiglie e quei bambini, molti dei quali clienti abituali della sua gelateria. E così fa diventare il magazzino della sua bottega un nascondiglio, una casa rifugio, per molte famiglie ungheresi. Ogni giorno il gelataio porta agli ebrei rifugiati nel suo magazzino da mangiare, da bere, e anche i giornali. Tirelli cerca di recuperare dei passaporti falsi, in modo tale da mettere in fuga dall’Ungheria quelle famiglie, e trova anche altri rifugi in giro per la città dove nascondere quelle persone. Oggi non sappiamo con certezza quante persone riuscì effettivamente a salvare Tirelli, ma si stima che fece rifugiare nel magazzino della sua gelateria tra i 15 e i 50 ebrei. Per questo, nel 2008 il gelataio Tirelli, morto negli anni Cinquanta in Svizzera, fu insignito del titolo di “Giusto tra le nazioni”, un’onorificenza destinata ai non-ebrei che in modo eroico hanno agito rischiando la propria vita per mettere in salvo anche un solo ebreo dal genocidio nazista della Shoah.

La storia del gelataio Tirelli, come spesso accade in questi casi, divenne pubblica solo recentemente. Le sue gesta furono rese note nel 2018 da Tamar Meir, una studiosa di Talmud e filosofia ebraica, nonché nuora di Peter Meir, un bambino ebreo che Tirelli riuscì a mettere in salvo. Tamar Meir scrisse nel 2018 “Il gelataio Tirelli” (Gallucci Editore), un libro illustrato per bambini e ragazzi, che valse all’autrice due prestigiosi riconoscimenti: il premio Yad Vashem e quello Devorah Omer.

Ora  la storia di Francesco Tirelli è raccontata anche nel video del brano “Budapest, Storia vera di Francesco Tirelli” del cantautore Giulio Wilson, brano estratto dal disco “Storie vere tra alberi e gatti” (etichetta discografica Maninalto!/distribuzione Believe!) e con delle illustrazioni realizzate a Tel Aviv da Yael Albert, tratte dal libro illustrato di Tamar Meir.

https://luce.lanazione.it/il-gelataio-italiano-che-salvo-50-ebrei-a-budapest-leroe-franscesco-tirelli-li-nascose-in-magazzino/