Novità letteraria - Donna sul fronte di Alaine Polcz

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Dal 10 gennaio  "Donna sul fronte" (2024, Edizioni Anfora) di Alaine Polcz, è disponibile nelle librerie italiane e sulle migliori piattaforme online, nella traduzione di Antonio D'Auria.

"Com’era la guerra nella realtà? È di questo, che vorrei scrivere, non come lo raccontano i telegiornali, i documentari o i romanzi. Vorrei raccontarla semplicemente nella sua quotidiana realtà." Alaine Polcz

Alaine Polcz - psicologa, tanatologa, scrittrice - all’inizio della sua carriera praticò l’arteterapia per i malati mentali, poi si occupò di diagnostica dei giochi. Dal 1970 lavorò presso la clinica pediatrica n.1 con bambini gravemente malati e terminali e con i loro parenti. Nel 1976 fu la prima in Ungheria a creare una stanza dei giochi in un reparto clinico e una stanza separata per i genitori. Fondò la Fondazione Hospice Ungherese nel 1991. Donna sul fronte è stato il suo primo romanzo. 

Transilvania, allora Ungheria, 1944. Alaine Polcz all'età di diciannove anni si sposa con un uomo che ama, senza sapere quanto ne sia riamata. All'avvicinarsi delle truppe romene, in autunno, insieme al marito scappa da Kolozsvár (attuale Cluj-Napoca), dove ritorna solo al termine della guerra, dopo aver attraversato l'inferno del fronte, vittima di atroci violenze e umiliazioni, e dopo aver subito anche il rifiuto del marito. Un libro che va a toccare un argomento tabù in Ungheria fino al 1990, fino alla fine del comunismo: gli stupri commessi dai soldati dell'Armata Rossa. Una questione che torna oggi di tragica attualità con le guerre in corso nel mondo, in particolare quella seguita all'invasione russa dell'Ucraina, che richiama da vicino gli episodi narrati. Un'autobiografia che ha anche ricevuto numerosi riconoscimenti ed è stata tradotta in francese, tedesco, inglese, spagnolo, romeno, russo, sloveno e serbo. Introduzione di Marco Innamorati.