In memoria di Vilmos Zsimond

Il 16 giugno del 1930 nasceva Vilmos Zsigmond (1930 -2016), direttore della fotografia ungherese, naturalizzato statunitense. Uno dei più brillanti operatori del cinema americano della New Hollywood, vero maestro nell'utilizzo della luce, ha mantenuto sempre il suo personale tocco artistico nei generi più diversi.

Terminati gli studi dedicati alla fotografia all’Accademia del Teatro e Cinema di Budapest, Zsigmond nel novembre del 1956, dopo la rivoluzione ungherese, filmò, con l'amico e compagno di studi László Kovács, i carri armati sovietici che stavano occupando le strade di Budapest. I due operatori fuggirono poi a Vienna, dove riuscirono a vendere il materiale girato che, montato dal regista Stefan Erdelyi, venne proiettato con il titolo “Ungarn in flammen”, mentre nel 1961 fu trasmesso in televisione negli Stati Uniti con il titolo “Revolt in Hungary”. Nel marzo del 1957 Zsigmond e Kovács arrivarono negli Stati Uniti come rifugiati politici. Dopo un breve periodo nel New Jersey, Zsigmond si trasferì a Los Angeles dove lavorò come fotografo, tecnico di laboratorio e assistente operatore fino al suo debutto come direttore della fotografia nel 1963 nel film in bianco e nero “The sadist” / A bruciapelo di James Landis.

Negli anni Sessanta lavorò con filmmaker indipendenti per produzioni a basso budget, specie in film horror, tutti firmati Vilmos Zsigmond.

Il suo primo lavoro di rilievo fu il western “The hired hand” / Il ritorno di Harry Collings (1971) di Peter Fonda, ma fu soprattutto con un altro western, “Mc Cabe and Mrs. Miller” / I compari (1971) di Robert Altman, che le sue indubbie qualità artistiche si manifestarono appieno.

La collaborazione con Altman proseguì con “Images” (1972) e “The long goodbye” / Il lungo addio (1973). Per “Deliverance” / Un tranquillo week-end di paura (1972) di John Boorman impiegò tre mesi di lavoro per elaborare un sistema di desaturazione della pellicola, messo a punto con i laboratori Technicolor di Los Angeles. In “Scarecrow” / Lo spaventapasseri (1973) di Jerry Schatzberg i mutamenti dell'illuminazione e i colori sottolineano gli avvenimenti della vicenda. Nel 1974 iniziò la sua collaborazione con Spielberg per il quale illuminò il road movie “The Sugarland Express” / Sugarland Express. Il regista lo volle al suo fianco anche per il film fantastico “Close encounters of the third kind”. Tra le altre opere fotografate da Zsigmond, sono da ricordare “The last waltz” / L'ultimo valzer (1978) di Martin Scorsese, “Heaven's gate” / I cancelli del cielo (1980) di Cimino, “The witches of Eastwick” / Le streghe di Eastwick (1987) di George Miller, “The bonfire of the vanities” / Il falò delle vanità (1990) di Brian De Palma, “Maverick” (1994) di Richard Donner, “Playing by heart” / Scherzi del cuore (1998) di Willard Carroll. Tutti film con i quali ha confermato la sua grande capacità di passare con maestria e vigore da un genere all'altro, cimentandosi anche nel ruolo di attore in Maverick.

Fonte: Treccani, Wikipedia