115 anni fa nasceva Aurelio Milloss (1906-1988) noto danzatore, coreografo e regista ungherese, naturalizzato italiano che ebbe un ruolo centrale nel rinnovamento della cultura della danza in Italia. Formatosi con Nicola Guerra ed Enrico Cecchetti, i migliori maestri di tecnica accademica, e successivamente con Laban, il caposcuola della danza libera tedesca, Milloss ha rielaborato queste esperienze in uno stile del tutto autonomo e personale supportato da un bagaglio culturale non comune nel campo della musica, dell’arte, della filosofia. Dopo aver lavorato come danzatore e coreografo in Germania e Ungheria, si stabilisce nel 1937 in Italia, dove diventa direttore di balletto dell’Opera di Roma (dal 1938 al 1945 e dal 1966 al 1969) e successivamente del Teatro alla Scala di Milano, dove viene chiamato da Toscanini (1946-1950). Ricoprirà lo stesso incarico anche a Colonia e a Vienna. Artista cosmopolita, ha lavorato con le maggiori istituzioni europee ricercando sempre una stretta interrelazione fra le arti con il concorso di collaboratori di prestigio sia nel campo della musica che della coreografia. La sua vasta produzione coreografica affronta generi e tematiche diversi secondo un suo stile inconfondibile, dove il linguaggio accademico si carica di un nuovo dinamismo di derivazione labaniana. Tra i suoi lavori di carattere più sperimentale ricordiamo “Ballata senza musica” (1950), con accompagnamento di musica concreta, e “Déserts”(1965), su partitura di Varèse con mixaggio di sonorità elettroniche e rumori. La sua più celebre creazione resta però “Il Mandarino meraviglioso” (1942) realizzato alla Scala di Milano con scenografie e costumi di Prampolini, direttore d’orchestra János Ferencsik. Se l’influenza di Milloss sulla scena italiana è stata di vasta portata, non meno significativa è stata l’attività didattica che ha formato alcuni dei danzatori più interessanti della generazione del dopoguerra, come Ugo Dell’Ara (1921-2009), Luciana Novaro (1923), Elisabetta Terabust (1946). Il prezioso Archivio Aurél Milloss per volontà dello stesso artista conservato alla Fondazione Cini di Venezia comprende preziosi materiali relativi all'attività teatrale del celebre coreografo ungherese. Il fondo include documenti autografi, tra i quali lettere e appunti di lavoro, programmi, locandine e documenti amministrativi, relativi ai numerosi spettacoli realizzati dal coreografo sul territorio nazionale e internazionale dal 1938 agli anni Ottanta. Fa parte del fondo anche una ricca raccolta fotografica contenente ritratti in costume e foto di scena relative ai più importanti spettacoli di Milloss. Completa l'archivio la biblioteca personale del coreografo che, con tremila volumi sul balletto e la storia della danza, rappresenta uno tra i più importanti fondi librari del settore in Europa. Foto: Internet