In memoria di André Kertész

Il 2 luglio del 1894 nasceva André Kertész (1894-1985), celebre fotografo ungherese, tra i maggiori del XX secolo.

C’è una frase che più di ogni altra descrive al meglio la portata rivoluzionaria dell’opera di André Kertész, un aforisma del grande Henri Cartier Bresson che da solo racchiude un’intera carriera: “Tutto quello che abbiamo fatto, Kertész l’ha fatto prima.”

André Kertész nasce a Budapest. La sua famiglia, di origini ebraiche, apparteneva alla media borghesia ed era notevolmente conosciuta all’interno della comunità ungherese. Nel 1912 si diploma all’Accademia commerciale di Budapest ed acquista la sua prima macchina fotografica: una ICA 4.5×6 – la stessa macchina con cui realizzerà la famosa immagine “Ragazzo dormiente”, scena catturata nei pressi della drogheria della sua famiglia. Nel 1915 si arruola nell’esercito austro-ungarico e parte per il fronte russo-polacco. Ad accompagnarlo in questa breve avventura ci sarà una piccola Goerz, con cui realizzerà un diario visivo sulla vita in trincea – lasciando momentaneamente fuori tutta la crudeltà della guerra.

Due importanti tappe della sua vita saranno il trasferimento momentaneo a Parigi nel 1925 a seguito della depressione post bellica ungherese, e lo spostamento a New York, sotto le ali dell’agenzia Keystone. Parigi rappresenterà un luogo ideale per l’accrescere della visione e della sensibilità di questo autore, essendo il punto di fermentazione artistica per importanti nomi come Robert Capa, Man Ray e Berenice Abbott. Nella stimolante capitale francese inizierà a collaborare con importanti riviste di settore, come VU, e conoscerà Henri Cartier-Bresson – in quel momento affiliato alla stessa rivista – e parteciperà ad una prima mostra fotografica nel 1929, presso il Salon de l’escalier, insieme ad Eugene Atget ed altri fotografi rinomati.

New York sarà invece il punto di arrivo della sua crescita personale e professionale. Nella città riconosciuta come la tappa di un passaggio obbligato per ogni mente o artista del secolo, il fotografo, inizierà a collaborare per Harper’s Bazaar, Vogue ed altre aziende. Morirà nel 1985 nella sua casa a New York. Lascerà ai posteri più di 100.000 negativi. 

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