Avant que nature meure / Silvia Cini - Orto Botanico, Roma

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Silvia Cini - Avant que nature meure
Roma, Museo Orto Botanico - Sapienza Università di Roma (Largo Cristina di Svezia 23A - 24)
6 giugno - 8 settembre 2024
Inaugurazione 6 giugno dalle 18.00 alle 20.30
In collaborazione con l’Accademia di Ungheria in Roma

Dal 6 giugno e fino all’8 settembre, il Museo Orto Botanico di Roma ospita la mostra di Silvia Cini Avant que nature meure, progetto tra i vincitori dell’Italian Council (11 edizione, 2022), il programma di promozione internazionale per l’arte contemporanea italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il progetto - presentato dal Museo Orto Botanico, Polo Museale Sapienza, Sapienza Università di Roma in partenariato con ELTE University Botanical Garden Budapest - ha permesso la realizzazione di un'opera destinata all’Istituto Centrale per la Grafica.

Avant que nature meure nasce dall’incontro tra due artisti, in un’affinità che oltrepassa la distanza di oltre un secolo: Silvia Cini - che dagli anni Novanta attraverso pratiche di arte partecipata ha focalizzato la sua ricerca sul paesaggio come metafora sociale - ed Enrico Coleman, considerato tra i più significativi pittori paesaggisti nella Roma di fine Ottocento.

Articolato in differenti fasi e modalità - esposizioni, conversazioni, talk, workshop, performance, azioni - Avant que nature meure ha collaborato con istituzioni culturali e museali come l’Hungarian Garden Heritage Foundation e l’ELTE Botanical Garden a Budapest, Careof a Milano, MAMbo a Bologna, PAV Parco Arte Vivente a Torino, Kunstraum München - En Plein Air a Monaco, portando avanti una riflessione ecocentrica che ha coinvolto botanici, studiosi dell’ambiente ed antropologi, artisti, storici dell’arte, urbanisti, curatori, in un dialogo scandito dai diversi approcci disciplinari delle environmental humanities. I temi della resilienza dell’ecosistema, del mondo vegetale sinantropico come parte della storia interspecie della città, sono andati a tessersi agli immaginari che germinano attorno alla flora selvatica negli intrecci tra arte contemporanea e rappresentazioni scientifiche.

Allestita nella Serra espositiva del Museo Orto Botanico, la mostra è concepita come un percorso che attraversa Avant que nature meure nella sua durata pluriennale e nelle sue diverse tappe e declinazioni mediali, riunendo ai dati della progressiva mappatura partecipata, scultura, installazione ambientale e sonora, fotografia, video, nello spazio protetto di uno dei giardini botanici dalle origini più antiche in Europa, allineando esiti e poetiche del progetto dedicato al mondo nascosto delle fioriture negli spazi interstiziali del super organismo della metropoli.

Il percorso della mostra comprende anche materiali di documentazione, immagini delle orchidee spontanee nelle loro aeree di fioritura - dal centro storico alle zone più periferiche della città - mappe, video ed esiti dell’incontro Spontanee, realizzato a CareOf, che ha coinvolto in una
conversazione Silvia Cini con gli artisti: Stefano Boccalini, Stefano Cagol, Pasquale Campanella, Gea Casolaro, Leone Contini, Claudia Losi ed Emilio Fantin.

Un’installazione sonora accompagna i visitatori: è la voce dell’artista a raccontare la storia del primo incontro con gli acquerelli di Coleman, attraverso il regalo di un libro e della ricerca che ne è scaturita, un cammino nelle strade di Roma alla ricerca di quelle orchidee spontanee che sono una metafora della necessità di dialogo e relazione che rende possibile la sopravvivenza interspecie.
Completa il progetto, il catalogo a cura di Alessandra Pioselli, edito da Quodlibet, in fase di pubblicazione, che sarà presentato al termine della mostra.