7 anni fa è venuta a mancare Eva Fischer

Il 7 luglio del 2015 è venuta a mancare Eva Fischer, nota pittrice nata nell’ex Jugoslavia da genitori ebrei ungheresi, naturalizzata italiana.

Nasce a Daruvar. Si diploma all’Accademia di Belle arti di Lione per poi raggiungere la famiglia a Belgrado, in tempo per subire i bombardamenti nazisti sulla città (1941). Il padre, rabbino capo e talmudista viene deportato. Dopo la fuga da Belgrado insieme agli altri membri della famiglia viene internata nel campo di Vallegrande (Isola di Curzola) da dove riesce a fuggire e nascondersi sotto il falso nome di Venturi. A guerra finita sceglie Roma come sua città d’adozione ed entra a far parte del gruppo di artisti di via Margutta. Di quel periodo è la sua amicizia con Mafai e Guttuso, Tot, Campigli, Fazzini, Carlo Levi, Capogrossi, Corrado Alvaro e tanti di quella generazione di artisti che avevano maturato idee luminose entro il buio della dittatura. Intensa anche la sua amicizia con Giorgio De Chirico, Mirko, Sandro Penna, Giuseppe Ungaretti e Franco Ferrara allora già brillante direttore d'orchestra, Jacopo Recupero, Corrado Cagli, Avenali, Giuseppe Berto e Alfonso Gatto nonché Maurice Druon.

La sua tematica dei "mercati romani" viene apprezzata da Salvador Dalí, mentre Ehrenburg scrive sulle “umili e orgogliose biciclette”. Incontra Pablo Picasso a casa di Luchino Visconti. Picasso la esorta a progredire nella luce misteriosa delle "barche" e delle "architetture meridionali".

Si trasferisce a Parigi nel quartiere di Saint Germain des Près presso Zadkine e diviene amica e profonda ammiratrice di Marc Chagall. Prosegue per Madrid dove, nell'Atelier di Juana Mordò, la sua pittura fu al centro di dibattiti con i pittori spagnoli ancora in lotta contro il franchismo. Trascorre negli anni sessanta un periodo londinese, dove espone nella Galleria Lefevre che aveva concesso l'ultima “personale” al pittore Amedeo Modigliani. La Galleria Lefevre ospita i quadri di Fischer per i “suoi colori mediterranei e l'italianità” delle sue tele.

Il mondo della Fischer è fatto di brevi migrazioni ovunque il suo estro l'ha chiamata: da Israele dove dipinse mirabili tele di Gerusalemme ed Hebron (molto note sono le vetrate del Museo Ebraico di Roma), fino agli U.S.A. dove conta numerosi collezionisti ed estimatori, fra i quali gli attori Humphrey Bogart e Henry Fonda. Negli anni '80, la Comunità Europea la nomina "Artista Europeo". Nel 1990 espone presso il Museo dell'Olocausto "Yad Vashem" di Gerusalemme, di cui alcune opere costituiscono dal 1991 la "Fondazione Eva Fischer" a Kfar Saba (Israele).

Nel 1992 Ennio Morricone le dedica un CD di 12 brani, intitolato A Eva Fischer Pittore. Nel 2008 le viene conferita l'onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Nel 2014 espone nell’ambito della collettiva “Camminando nella valle dell’ombra…” Mostra d’arte contemporanea in memoria della Shoah (24 gennaio-30 marzo 2014) tenutasi presso l’Accademia d’Ungheria in Roma. La Fischer muore il 7 luglio 2015 nella sua casa di Trastevere. Il 6 settembre dello stesso anno presso l’Accademia d’Ungheria in Roma la ricorderà con una personale dal titolo “Mare Nostrum-Ponti e architetture mediterranee”.