Tra paradiso e inferno. Il misterioso mondo di Hieronymus Bosch - Museo di Belle Arti di Budapest

Tra paradiso e inferno. Il misterioso mondo di Hieronymus Bosch

  • Szépművészeti Múzeum / Museo di Belle Arti di Budapest
  • 9 aprile - 17 luglio 2022

La mostra del Museo di Belle Arti di Budapest, inaugurata lo scorso 9 aprile, presenta al grande pubblico l'intero percorso artistico di Hieronymus Bosch (1450 circa - 1516), uno dei maestri più influenti ed emblematici della pittura europea, originario dei Paesi Bassi. L'evento di Budapest non è semplicemente la più grandiosa mostra di opere di Bosch mai organizzata in Europa centrale, ma promette altresì di essere una delle più importanti esposizioni dedicate all'autore a livello internazionale nell'ultimo mezzo secolo, grazie alla presentazione di quasi 90 opere d'arte. Infatti comprende quasi la metà dell'intera produzione del maestro olandese, ossia dieci dipinti, tra cui il Trittico del Giudizio di Bruges, La nave dei folli (Parigi, Museo del Louvre), l'Adorazione dei Magi (New York, Metropolitan Museum of Art), il San Giovanni a Patmos (Berlino, Gemäldegalerie), e l'Ecce Homo (Francoforte, Städel Museum), e oltre a dare spazio al visionario e originale mondo di Bosch, la mostra abbraccia anche l'arte e la cultura del tardo Medioevo.

L'imponente mostra ungherese riunisce opere provenienti da circa cinquanta collezioni, tra pubbliche e private, tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York, il Museo del Louvre di Parigi, il Rijksmuseum di Amsterdam, The National Gallery di Londra, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, The Morgan Library & Museum di New York, nonché il Museo del Prado di Madrid.

La mostra esplora alcuni degli eterni temi umani che Bosch ha trattato attraverso le sue opere con un linguaggio visivo tanto originale quanto enigmatico: la scelta tra virtù e peccato, le questioni relative alla fede e alla verità, la ricerca sfrenata del piacere e il contenimento dei desideri, ma anche la qualità spirituale dell'esistenza umana. Oltre ai dipinti e ai disegni del maestro olandese, la mostra include opere antecedenti all'attività del grande artista, così come i capolavori più sorprendenti attribuiti alla sua bottega o realizzati da suoi seguaci.

L'eccezionale creatività di Bosch e la sua influenza sulla pittura dei Paesi Bassi sono sempre state evidenti nel corso della storia dell'arte, mentre le origini di questa sua straordinaria arte rimangono ancora oggi una affascinante questione aperta. Ogni volta, gli ammiratori delle sue opere si ritrovano a chiedersi: da dove nasce questo suo strano mondo?

Sebbene oggi possiamo osservare le sue opere da una prospettiva di oltre cinquecento anni, certi dettagli dei dipinti di Bosch rimangono tutt'ora inquietanti e imperscrutabili. Per una maggiore comprensione del suo lavoro può essere d'aiuto conoscere le opere d'arte e le fonti scritte che possono aver avuto un'influenza significativa sul modo in cui i suoi dipinti sono stati concepiti e realizzati. A tale scopo, la mostra presenta le opere di spicco della produzione di Bosch contestualizzandole tra testi letterari e teologici, miniature franco-fiamminghe e di Utrecht, fogli xilografici, oggetti d'arte applicata.

La mostra è suddivisa in sette sezioni che presentano vari aspetti dell'opera del maestro olandese e dell'arte a lui coeva.

La sezione introduttiva è intitolata A cavallo di due periodi, con riferimento al periodo di transizione – tra la fine del Medioevo e la soglia dell'Età Moderna – in cui nacquero le opere di Bosch: da una parte era ancora viva una visione del mondo medievale fatta di diavoli e di angeli, dall'altra l'autore aveva già a disposizione gli strumenti per poter rappresentare realisticamente l'aldilà e le proprie visioni dell'inferno. Questa sezione ci guida inoltre attraverso la città natale del maestro, 's-Hertogenbosch, dove l'artista trascorse la maggior parte della sua vita.

La seconda unità, La nave dei folli, racconta la visione che Bosch aveva della propria società, e del modo in cui rappresentava le fragilità e i peccati umani. L'interesse particolare che Bosch nutriva per le rappresentazioni sincere e veritiere della natura umana è infatti dimostrato da opere particolarmente importanti, come il quadro che dà il titolo alla sezione, La nave dei folli (Parigi, Museo del Louvre), oppure l'Estrazione della pietra della follia (Madrid, Museo del Prado), o ancora la prima versione del Prestigiatore, che è attribuita alla bottega di Bosch (Saint-Germain-en-Laye, Musée Municipal Ducastel-Vera).

La terza parte della mostra, La fine dei tempi, esplora il tema più potente di Bosch, ossia le inquietanti visioni dell'aldilà e del giorno del giudizio, attraverso alcune delle sue opere più importanti come i tableaux delle Visioni dell'Aldilà dell'Accademia di Venezia (L'Ascesa all'Empireo, e L'inferno) o il Trittico del Giudizio di Bruges. Accanto a questi pannelli sono esposti i disegni di Bosch, che offrono uno squarcio sul libero volo associativo della mente creativa del maestro. Tra questi: le Scene dell'Inferno (collezione privata) di recente scoperta, e la Nave in fiamme dalla collezione di disegni dell'Accademia di Belle Arti di Vienna. Le fonti pittoriche per le scene ultraterrene di Bosch sono rappresentate da alcuni eccezionali manoscritti dipinti, come il Libro d'ore di Caterina di Clèves (New York, The Morgan Library & Museum) o le Visioni del cavaliere Tondal (The J. Paul Getty Museum, Los Angeles).

La quarta sezione, Vite dei santi, offre una panoramica degli insegnamenti spirituali del periodo. Per il credente cristiano che affrontava la strada accidentata della vita umana le vite dei santi servivano come esempio per affrontare i demoni e mantenere salda la propria fede in tempi di oscurità e difficoltà. Bosch con ogni evidenza conosceva molto bene le vite dei santi e le raccolte di storie su di loro, tuttavia aggiungeva anche dettagli insoliti alle sue composizioni. Le sue innovazioni sono osservabili in opere importanti come il San Giovanni Battista in meditazione (Madrid, Museo Lázaro Galdiano), il San Giovanni a Patmos (Berlino, Gemäldegalerie), o il San Cristoforo che porta in spalla il Bambino Gesù (Rotterdam, Museum Boijmans Van Beuningen). Bosch inoltre ha dedicato diverse composizioni alla vita del santo medievale più popolare, Sant'Antonio, in particolare nel Trittico delle Tentazioni di Sant'Antonio a Lisbona. La sua copia più preziosa (Anversa, Museum voor Schone Kusnten), restaurata a Budapest appositamente per la mostra, è accompagnata da una delle fonti letterarie dell'opera, il manuale tardo medievale di caccia alle streghe, Malleus Maleficarum (Il martello delle malefiche) della Biblioteca Nazionale Széchényi.

La sezione intitolata Al seguito di Gesù è strutturata intorno a due temi principali, il mistero dell'incarnazione di Cristo sulla terra e la Passione. Due delle prime opere del maestro, l'Adorazione dei Magi (New York, The Metropolitan Museum of Art) e l'Ecce homo (Francoforte, Städel Museum), che sono stilisticamente correlate, sono esposte una accanto all'altra. Questa sezione presenta anche il Libro d'ore del conte Engelbert II di Nassau (Oxford, The Bodleian Libraries), un'eccellente opportunità per esplorare l'influenza della pittura di miniature sull'arte di Bosch.

L'opera più inquietante e insieme più nota di Bosch, il Trittico del Giardino delle delizie (Madrid, Museo del Prado), e in particolare il suo pannello centrale, nel corso dei secoli ha provocato le dotte riflessioni di moltissimi studiosi. La straordinaria fama e l'impatto di quest'opera è dimostrata dal fatto che nel XVI secolo fu riprodotta in diverse copie dipinte e anche sotto forma di arazzi intarsiati con fili d'oro e d'argento. L'opera è evocata nella sezione che ne porta il titolo, grazie a uno degli arazzi, dalle dimensioni e dalla bellezza impressionanti, conservato all'Escorial di Madrid, nonché la copia dipinta più antica e di maggior pregio. Il capolavoro di Bosch viene presentato nel contesto della cultura visiva tardo medievale, con riferimenti all'arte cortigiana, ai manoscritti dipinti, all'arte grafica e ai manufatti dell'epoca.

La sezione finale descrive ai visitatori l'ampio impatto che l'arte di Bosch ebbe sui suoi contemporanei e su diverse generazioni successive di artisti, e che condizionò anche la direzione e lo sviluppo della pittura nei Paesi Bassi per tutto il secolo successivo. Le opere di Bosch, soprattutto quelle che rappresentano diavoli e demoni, sono state riprodotte da varie generazioni di artisti, le cui copie sono state rese ampiamente disponibili ai collezionisti. Oltre alle opere dei suoi seguaci di maggior successo, tra cui Jan Mandijn e Jan Wellens de Cock, nella mostra vengono presentate anche le stampe e le riproduzioni, in particolare i fogli xilografici di Alart Du Hameel e le varianti incise delle composizioni di Pieter Bruegel il vecchio, realizzate nello stile di Bosch, che hanno a loro volta giocato un ruolo importante nello sviluppo dell'“eredità Bosch” nel corso del XVI secolo.

La mostra del Museo di Belle Arti di Budapest presenta al pubblico i dipinti e i disegni di Bosch, una selezione di opere di artisti antecedenti, cercando di evocare e contestualizzare l'ambiente intellettuale in cui è potuta nascere la sua arte unica e originale, che ebbe un notevole impatto artistico nel corso dei secoli successivi.

La mostra è curata da Bernadett Tóth e co-curata da Georgina Csető e Anna Köves, storiche dell'arte del Szépművészeti Múzeum.

La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue, ungherese e inglese, con un ricco apparato di illustrazioni.

Gli autori del catalogo: Saggi: Larry Silver, Eric De Bruyn, Erwin Pokorny e Reindert L. Falkenburg Descrizioni delle opere: Eric De Bruyn, Nils Büttner, Georgina Csető, Reindert L. Falkenburg, Daan van Heesch, Concha Herrero, Stephan Kemperdick, Henry Luttikhuizen, Erwin Pokorny, Frits Scholten, Larry Silver, Bernadett Tóth, Alexandra Zvereva. Il catalogo è stato curato da Bernadett Tóth e Ágota Varga.

Link per scaricare le foto per la stampa: https://www.szepmuveszeti.hu/sajtoszoba/  Password: sajtofoto

  • Sponsor principale: Gránit Bank
  • Partner collaboratore: KLM Compagnia Reale d'Aviazione

Partner: Bartók Tavasz Nemzetközi Művészeti Hetek / Settimane Artistiche Internazionali Primavera Bartók