Tanti auguri a Katalin Ladik, poetessa, artista, performer, attrice di lingua ungherese, classe 1942. Negli ultimi 20 anni ha vissuto e lavorato alternandosi tra Novi Sad, Budapest e l’isola di Hvar.
Ladik è ampiamente riconosciuta negli ambienti letterari, in particolare in quelli della poesia sonora, visiva e della performance internazionale (happening, mail art, spettacoli teatrali sperimentali). È anche una performer e un'artista sperimentale. Esplora il linguaggio attraverso espressioni visive e vocali, oltre a movimenti e gesti. Il suo lavoro include collage, fotografia, dischi, performance e avvenimenti sia in ambienti urbani che naturali. Con le sue performance di poesia sonora ha partecipato a parecchi festival internazionali, fra l’altro a Roma, a Milano (Milanopoesia), alla Biennale di Venezia ecc.
Esordisce alle fine degli anni 1960 con poesie surreali di stampo erotico che riscuotono sin da subito grande successo. Tra il 1964-1966 studia recitazione presso il Dramski Studio di Novi Sad. Dal 1963 al 1977 lavora presso la Radio di Novi Sad. Nel 1977 entra a fare parte del Teatro di Novi Sad e ci lavora fino al 1977. Tra il 1993-1994 è caporedattrice della sezione poesie di Élet és Irodalom, dal 1994 al 1999 è caoredattrice della rubrica di poesie di Cigányfúró. Tra il 1993-1998 è docente presso la scuola HangÁr.
È membro dell’Associazione ungherese degli scrittori, del Pen Club ungherese. Tra i suoi numerosi premi si ricordano: il premio Lajos Kassák (1991), il premio Attila József (2001), il premio per la pace Lennon Ono assegnatoglielo da Yoko Ono (2016).
Ha pubblicato numerosi libri, raccolte di poesie e inciso numerosi dischi tra cui si ricordano: “Phonopoetica”(Belgrado, 1976); “Ernő Király” (Novi Sad, 1978); Furcsa, aki darazsakról álmodik ( Novi Sad, 1988).
Il suo primo romanzo, intitolato “Élhetek az arcodon?”/Can I Live on Your Face?, pubblicato nel 2007 da Nyitott Könyvműhely, è considerato un'opera eminente nella letteratura d'avanguardia ungherese. È in parte autobiografico, in parte autoriflettente. Il romanzo alterna realtà e finzione, prosa e poesia, a volte passando a uno stile poetico in prosa.
Alcune poesie di Ladik sono state tradotte anche in italiano nella traduzione di Giacomo Scotti:” Poesie erotiche” (La Sfinge, Napoli).
Nel 2018 Ladik si è esibita presso la nostra Accademia nell’ambito di UrbsArt concretafestapoesia, mentre alcuni suoi lavori e foto sono stati esposti a Roma nell’ambito della mostra Tecniche d'evasione. Strategie sovversive e derisione del potere nell’avanguardia ungherese degli anni ’60 e ‘70” tenutasi presso il Palazzo delle Esposizioni. (4 ottobre 2019 – 6 gennaio 2020).