Omaggio a Simon Hantai

Il 12 settembre del 2008 venne a mancare Simon Hantai (1922-2008), pittore ungherese naturalizzato francese, generalmente associato con l’arte astratta.

Nasce a Biatorbágy (Ungheria). Completa i suoi studi all'Accademia di Belle arti di Budapest sotto la guida di Vilmos Aba Novák e Béla Kontuly. Lascia l’Ungheria nel 1948 e soggiorna a lungo in Italia, in particolare a Roma, in qualità di borsista presso l'Accademia d’Ungheria in Roma. Successivamente attraversa l’Italia a piedi. Lo stesso anno si sposta a Parigi e decide di restarci.

Nel 1950 viene invitato a partecipare ad una collettiva alla Galerie Huit1. Nel 1952 entra presto in contatto con André Breton, il quale gli propone una mostra personale che si terrà nel gennaio-febbraio del 1953. La mostra sarà correlata da un catologo, la cui prefazione viene scritta da Breton. Successivamente Hantai si allontanerà dal gruppo surrealista (1955). L’ultima mostra di Hantai sotto l’etichetta surrealista è “Alice nel Paese delle Meraviglie” (1955) organizzata dal critico Charles Estienne. Nel 1960 Hantai sviluppa una tecnica sua particolare, denominata "pliage", basata sulla piegatura della tela, che lo rende famoso (“Le Mur, dits”, “La Porte, dits”, “Maman!Maman!” Dal 1967 al 1968 lavora nel villaggio di Meuns, nella foresta di Fontainbleau, dove si avvicina a temi con figure umane (“les Meuns”). Successivamente realizza numerose serie (“Études”, “Aquarelles”, “Blancs”, “Tabulas”). Dopo aver abbandonato la pittura nel 1982, dal 1994 lavora soprattutto con la tecnica della riproduzione in serie. Sono inoltre note anche le sue illustrazioni di libri (tra cui le opere del poeta e amico d'infanzia Ferenc Juhász. Nel 2013 il Centre Pompidou gli dedica una retrospettiva, cui seguirà un’altra retrospettiva a Roma nel 2014 presso Villa Medici.