ll 10 giugno del 1880 nasceva Margit Kaffka, scrittrice ungherese, la prima grande prosatrice ungherese.
Nata in una famiglia nobile, ma decaduta, dopo la morte del padre (avvenuta quando aveva sei anni) studiò presso le suore di carità di Szatmár e successivamente ottenne il diploma di maestra. Esercitò la sua attività di insegnante prima a Miskolc, poi a Budapest. Iniziò la sua carriera letteraria scrivendo poesie e fece parte della corrente letteraria "Nyugat"/ Occidente fin dalla sua fondazione, diventandone una delle più importanti esponenti. I contenuti presenti nelle sue opere le costarono l'allontanamento dalla nobiltà, ma godette di grande stima presso gli ambienti letterari ungheresi dell'epoca (tra i suoi estimatori vi fu anche il famoso poeta Endre Ady). Morì nel 1918, assieme al figlio, vittima dell'influenza spagnola.
Margit Kaffka fu la prima scrittrice in Ungheria che pose, al centro delle sue opere, i problemi della donna. Le protagoniste dei suoi racconti sono donne e ragazze desiderose di vivere in modo indipendente, libere dal dominio maschile che la società ungherese di inizio '900 esercitava ancora sulle donne. Nelle sue opere migliori comprese e giudicò allo stesso tempo i suoi protagonisti analizzandoli con obiettività. Il suo capolavoro è il romanzo Színek és évek / Colori e anni (1912) in cui la protagonista è una donna appartenente alla nobiltà terriera: il romanzo narra della sua vita, fino al matrimonio, e del fallimento del suo stile di vita. Quest'opera occupa un posto importante nel romanzo realista ungherese. Nell’opera “Mária évei” / Destino di donna (1913) è tracciato il ritratto di una donna emancipata che la scarsa maturità dei tempi condanna allo scacco: si sentono echi del pensiero di Ady, notissimo poeta e pubblicista al quale la Kaffka fu legata da fraterna amicizia Pubblicato nel 1917, ma apparso già prima in forma più concisa su un periodico, nel 1914, “Állomások” / Stazioni o Tappe (1914) è la storia romanzata delle lotte letterarie della Kaffka, delle sue crisi di pioniera nel quadro dell’evoluzione letteraria. Del 1917 è anche l’ultimo romanzo, Hangyaboly / Il formicaio, ambientato in un convento femminile ungherese ai primi del Novecento, dove ferrea disciplina e conservatorismo estremo dominano incondizionatamente. Ma alla morte della madre superiora, le monache si dividono in due fazioni, la prima legata alla tradizione e alla continuità conservatrice e l’altra ispirata invece dall’anelito del rinnovamento. Da questo romanzo è stato tratto nel 1971 il film omonimo (Hangyaboly, in italiano Le Monache) di Zoltán Fábri.
La Kaffka scrisse anche cinque libri di poesie dal 1903 al 1918 e numerosi racconti raccolti in volumi. Da segnalare, inoltre, i notevoli contributi da lei dati anche alla letteratura per ragazzi, che a quei tempi era trascurata, e la sua opera pubblicistica dell’Ungheria.
Pubblicazioni in Italia:
- ”Colori e anni” (Maretti, 1982 - trad. Marinella D'Alessandro) Rist. nel 2011 a cura di La Tartaruga, Milano
- ”Destino di donna” (Gaffi, 2006 - trad. Roberto Ruspanti)
- ”Il formicaio” (La Tartaruga, 2010 -, trad. Laura Sgarioto)