Omaggio a András Sütő

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Il 17 giugno del 1927 nasceva András Sütő (1927-2006), scrittore e drammaturgo ungherese, nato a Pusztakamarás (Romania).

Esordisce a 18 anni sulle pagine della rivista “Világosság”. Dopo gli studi di regia interrotti presso l’Accademia del Teatro e Cinema di Kolozsvár, diviene redattore di vari settimanali e periodici in lingua ungherese della Romania (Falvak Népe, Igaz Szó, Új Élet, Erdélyi Figyelő). Tra il 1974 e il 1982 è vicepresidente dell'Associazione degli scrittori della Romania. A partire dagli anni ’80 le sue opere e drammi teatrali vengono messi all’indice e tra il 1980 e il 1990 riesce a pubblicare solo in Ungheria. La sua famiglia in tale periodo subisce numerose ritorsioni dalla Securitate. Il 19 marzo del 1990 durante il cosiddetto “marzo nero” perde l’occhio sinistro e viene portato a Budapest per le cure. Tra il 1949 e il 2006 scrive una quarantina di opere tra novelle, racconti, romanzi, diari e spettacoli teatrali.

Sütő è stato uno scrittore impegnato a favore dei poveri della campagna transilvana: i suoi racconti e pezzi teatrali, dotati e di forte drammaticità e di dolce umorismo, mostrano il riverbero delle vicende esteriori nelle anime dei contadini. Il linguaggio genuino e colorito – paragonabile a quello di Áron Tamási – usato da Sütő nelle vivaci rappresentazioni di uomini e paesaggi, pone lo scrittore tra i maggiori scrittori di lingua ungherese.

Altre opere di Sütő: Emberek indulnak / Gente che parte (1953); Az új bocskor / La ciocia nuova (1953), Egy pakli dohány / Un pacchetto di tabacco (1955); Tékozló szerelem / Amore prodigo (1958); Anyám könnyű álmot ígér/ Mia madre promette sogno leggero (1969), Rigó és apostol / Merlo e apostolo (1970), Advent a Hargitán (1987).