Miklós Hubay

10 anni fa è venuto a mancare Miklós Hubay (1918 – 2011). Drammaturgo cosmopolita, ha affrontato nelle sue opere (circa 75, una parte tradotte anche in italiano) i grandi temi della sorte dell’uomo e delle atrocità della storia, spaziando dalle commedie brillanti alla commedia musicale, dai drammi di rivisitazione storica a quelli apocalittici. I suoi drammi hanno segnato la storia del teatro ungherese. Elencare le tappe della sua carriera come scrittore drammatico richiederebbe un lavoro importante. Negli anni della guerra diresse a Ginevra la Nouvelle Revue de Hongrie, intorno alla quale si raggrupparono gli intellettuali della Resistenza. Fu docente di Storia del dramma all’Accademia d’arte drammatica di Budapest (1949-1957) e di Letteratura e lingua ungherese all’Università di Firenze (1974-88). Ricoprì il ruolo di Presidente dell’Associazione degli scrittori ungheresi (1981-1986). Nel 1991 divenne Presidente del Pen Club ungherese. Traduttore tra l’altro di Musset, Sartre, Marceau, Miller, Kafka, Giradoux. Per la sua attività di drammaturgo, scrittore e saggista ottenne sia in Ungheria sia all’estero numerosi premi e riconoscimenti.

Lo ricordiamo con un suo monologo tratto da La scuola dei geni /A zsenik iskolája (monologhi scritti nel 1977), trasmessa su Rai nel 1978. Autore: Miklós Hubay. Traduzione: Umberto Albini. Regia: Andrea Camilleri. Nel monologo di Hubay un uomo chiuso in cella riflette sulla sua vita e sul mondo che lo circonda, ma anche su se stesso e sulla sua sorte di condannato.

Foto (origo.hu)