Il 30 maggio 2021 avrebbe compiuto 69 anni, Zoltán Kocsis, noto pianista e direttore d’orchestra, uno dei migliori interpreti lisztiani, che ha suonato sia come solista sia insieme a importanti orchestre. Nato a Budapest nel 1952, Kocsis aveva iniziato gli studi di pianoforte a tre anni e si era affacciato al mondo concertistico internazionale nel 1970, quando dopo la vittoria del concorso Beethoven della radio ungherese, andò in tour negli Stati Uniti. Nel corso della carriera si è esibito molte volte con i Berliner Philharmoniker, la Royal Philharmonic di Londra, i Wiener Philharmoniker, la Chicago Symphony Orchestra e la San Francisco Symphony Orchestra. A partire dagli anni ’80 aveva dedicato sempre maggiore spazio alla direzione di orchestra (nel 1983 fonda insieme a Iván Fischer la Budapest Festival Orchestra, dal 1997 è stato direttore principale dell’Orchestra Filarmonica Nazionale Ungherese) e dal 1987 aveva iniziato a comporre.
Dotato di tecnica solidissima e grande sensibilità interpretativa che si traduceva in un suono denso, corposo, sempre controllato, lucidamente analitico nella capacità di portare in luce le ragioni strutturali e la ricchezza dei dettagli, si era presto affermato come uno dei principali interpreti della musica pianistica di Béla Bartók, ma la sua versatilità gli aveva consentito di affrontare un repertorio ampio che andava da Mozart, Beethoven e Schubert fino a Chopin e #Liszt. Un altro importante capitolo della sua ricerca è stata la musica di Debussy, autore affrontato sotto il profilo della razionalità, con esiti sorprendenti. La musica contemporanea entrava nei suoi programmi soprattutto sotto le firme di altri due ungheresi illustri come Kurtág (di cui era stato allievo) e Ligeti.
Foto: Internet
https://www.youtube.com/watch?v=l0SiM3gJoLc&t=9s