Il 10 maggio 2021 avrebbe compiuto 92 anni, Sándor Kányádi (1929-2018), noto poeta ungherese, originario di Nagygalambfalva. È stato uno degli esponenti più illustri della poesia ungherese contemporanea, sostenitore della conservazione delle tradizioni linguistiche. Le sue poesie sono tradotte in numerose lingue. Dopo aver studiato letteratura e linguistica ungherese all’Università degli Studi di Kolozsvár (Cluj-Napoca) con abilitazione all’insegnamento, esordisce con la sua prima poesia sulle pagine della rivista di lingua ungherese locale “Ifjúmunkás”. Tra il 1951 e il 1952 è assistente redattore di “Irodalmi Almanach”, dal 1960 al 1990 è redattore della rivista per ragazzi “Napsugár”. Kányádi è stato anche un abile traduttore, è noto per le sue traduzioni di poesie popolari saxon e yiddish. Tra i suoi numerosi premi si ricordano: il premio Kossuth (1993), il premio Herder (Vienna, 1995), il premio Central European Time Millennium (2000). Nel 2014 Kányádi ha rappresentato l’Ungheria, in occasione della Giornata mondiale della Poesia, tenutasi presso l’Accademia d’Ungheria in Roma e organizzata in collaborazione con EUNIC, la Casa delle Letterature di Roma Capitale, la Federazione Unitaria Scrittori Italiani (FUIS) e l’Antenna della Traduzione della Commissione europea.
Foto: Internet, Klára Várhelyi
Sándor Kányádi: Qualcuno sulla cima degli alberi / Valaki jár a fák hegyén
Qualcuno sulla cima degli alberi
accende e spegne la tua stella
solo chi è ormai abbandonato
dalla speranza non ha paura
io temo ancora spero
ad accompagnarmi finora è
questa tenace pietà
questo timore provvidenziale
qualcuno sulla cima degli alberi
chissà se accenderà al mio fuoco
una nuova stella quando
dovrà alfine precipitare
o mi comprime nello scuro
cosmo senza lasciar brillare
la mia anima nel firmamento
qualcuno sulla cima degli alberi
lo si dice padrone d’ogni granello
lo si dice la stessa speranza
lo si dice la paura stessa