In memoria Miklós Boskovits

Il 26 luglio ricorre l'anniversario di nascita di Miklós Boskovits (1935- 2011), celebre storico dell’arte ungherese, tra i più importanti studiosi dell’arte medievale italiana.

Si era formato in Ungheria. Ostacolato dal regime comunista che gli impediva di trascorrere adeguati periodi di studio in Italia, Boskovits decise nel 1968 di fuggire dalla madrepatria senza un soldo in tasca, chiedendo asilo politico in Italia e trovando rifugio presso Carlo Volpe, altro grande storico dell'arte, che lo ospitò generosamente nella sua casa di Bologna e lo trasformò in un allievo modello, presentandogli Roberto Longhi. Boskovits diventerà nel giro di pochi anni il massimo esperto di pittura fiorentina delle origini, al punto da poter intraprendere brillantemente la carriera universitaria in Italia, cominciando dall'ateneo di Cosenza (1977). Nel 1980 lo chiamò l'Università Cattolica di Milano, e quindici anni dopo venne incaricato di sostituire Mina Gregori alla cattedra di Firenze, sino al pensionamento sopraggiunto nel 2006. Nel novembre del 2010 Boskovits era stato nominato Accademico dei Lincei. Gli oltre quarant'anni di attività intellettuale del professore italo-ungherese sono stati segnati da vastissime ricerche e dal grande impegno nell'insegnamento. Lavoratore indefesso, Boskovits sfornò con imperterrita tenacia cataloghi di musei e collezioni (Berlino, Thyssen, Altenburg, Washington, Venezia, Cagnola, Alana), studi monografici (La pittura fiorentina alla vigilia del Rinascimento), indagini iconologiche (Immagini da meditare. Ricerche sui dipinti di tema religioso), mostre di approfondimento (Arte in Lombardia tra Gotico e Rinascimento) e centinaia di articoli. A lui si devono, inoltre, ben 10 volumi del colossale Corpus della pittura fiorentina del Medioevo, iniziato negli anni Trenta da Richard Offner.