139 anni fa nasceva Zoltán Kodály (1882-1967), celebre compositore, etnomusicologo, insegnante e critico musicale ungherese. Fu insieme a Bartók uno dei principali fautori del recupero del patrimonio musicale popolare ungherese. Il contributo di Kodály è stato di estrema importanza soprattutto nel campo della didattica musicale, alla quale ha fornito un organico ed enorme patrimonio di canti, esercizi e saggi pedagogici.
Nato a Kecskemét passò l'infanzia in diverse città di provincia venendo in contatto con le musiche tradizionali locali. Sin da giovane studiò pianoforte, violino, viola, violoncello e, altrettanto precocemente, scrisse le sue prime composizioni, come l'Ouverture in re minore (1898) e il Trio in Mi bemolle maggiore per due violini e viola (1899). Spostatosi a Budapest per gli studi universitari (Filosofia e linguistica), frequentò anche i corsi di composizione di Hans Koessler all'Accademia di Musica, dove si diplomò nel 1904. Nel 1906 conseguì il dottorato con una tesi sulla ”Struttura strofica della canzone popolare ungherese”. Durante la preparazione della tesi collaborò con Bartók con il quale pubblicò una prima raccolta di ”Canzoni popolari ungheresi” (1906).
Ottenuta una borsa di studio per l'estero, si recò prima a Berlino e poi a Parigi. Al suo ritorno fu nominato professore all'Accademia di Musica. Nel 1910 vennero eseguite alcune sue composizioni a Budapest, dei brani per pianoforte a Parigi e il suo ”Primo quartetto” a Zurigo, e sposò la compositrice e pianista Emma Sándor.
Fino alla Prima guerra mondiale continuò a raccogliere e a classificare materiale folcloristico, lavorando anche come critico musicale per la rivista letteraria Nyugat/Occidente e per il quotidiano Pesti Napló. Dopo la Rivoluzione ungherese del 1919 fu nominato vicedirettore dell'Accademia di Musica, ma alla caduta della Repubblica dovette rassegnare le dimissioni.
Nel 1921 firmò un contratto con la Universal Edition, cui fece seguito il successo del ”Psalmus hungaricus” (1923), che segnò una svolta nella fama internazionale di Kodály. Un altro momento importante per la sua carriera fu il Singspiel Háry János (1926) che ebbe una risonanza notevole anche all'estero. Nel 1932 fu la volta della Filanda magiara, atto unico tratto da una scena composta nel 1924. Dopo tutta una serie di raccolte per pianoforte di musica popolare ungherese, compose Le danze di Galanta (1933), il Budavári Te Deum (1936), le variazioni per orchestra sul Pettirosso (1939) e il Concerto per orchestra (1940). Con questi ultimi due lavori Kodály passò sotto l'egida di Boosey&Hawkes, prendendo così le distanze dalla casa editrice viennese in seguito all'Anschluss dell'Austria. Nel 1937 pubblicò il saggio Musica popolare ungherese.
Nel 1942 si ritirò dalla vita pubblica, ma continuò a comporre anche durante la guerra, come alcuni canti patriottici e una Missa brevis. Negli anni avvenire ricevette diversi riconoscimenti sia in patria che all'estero e organizzò delle tournée in Gran Bretagna, Stati Uniti e Unione Sovietica. Nel 1948 venne rappresentato Czinka Panna, Singspiel su testi di Balázs. Tra il 1950 e il 1967 pubblicò cinque volumi del Corpus musicae popularis hungaricae. Fra le ultime composizioni ricordiamo l'Inno di Zrinyi per baritono e coro (1954), la Sinfonia (1961), Mohács per coro (1965) e le Laudes organi per coro e organo (1966).
Kodály si interessò notevolmente anche al problema dell'educazione musicale e scrisse molta musica a scopi educativi per le scuole, nonché diversi libri sull'argomento. Il suo lavoro in quest'ambito ebbe un profondo effetto nell'educazione musicale, sia in Ungheria che all'estero. Gli studiosi parlano delle idee didattiche di Kodály riassumendole nel titolo "Metodo Kodály".