40 anni fa, il 14 ottobre del 1981 venne a mancare Zoltán Huszárik (1931-1981), tra i cineasti ungheresi più noti e distinti.
Dopo essersi laureato nel 1961 l’Accademia del Teatro e del Cinema di Budapest, esordisce nel 1965 con il suo primo cortometraggio Elégia (realizzato presso il Balázs Béla Stúdió) che gli procura un immediato successo ed è tutt’oggi considerato un capolavoro del cinema sperimentale ungherese. Nel 1969 seguiranno altri cortometraggi quali Capriccio, Amerigo Tot (un omaggio al noto scultore ungherese). Nel 1971 realizza il suo primo lungometraggio Szindbád (1971) – adattamento dei romanzi dell'autore surrealista ungherese Gyula Krúdy – cui seguirà nel 1980 Csontváry (1980), un film biografico del pittore ungherese Tivadar Csontváry Kosztka che gli procura numerosi problemi di produzione e diviene il film ungherese più costoso in quel momento. In seguito al suo fallimento critico e commerciale, Huszárik affondò nella depressione e divenne un alcolizzato. Si suicida nel 1981 all'età di 50 anni.