188 anni fa, il 16 dicembre del 1833 nasceva Károly Lotz (1833-1904), pittore ungherese di origine tedesca, figura chiave della pittura accademica e ritrattistica ungherese del XIX secolo.
Studiò a Vienna con C. Rahl, distinguendosi per una notevole sicurezza di disegno. Collaborò col suo maestro negli affreschi della chiesa greca e del "Heinrichshof"; e affrescò da solo alcuni palazzi viennesi. Tra il 1860 e il 1865 si trasferì a Budapest, dove divenne nel 1882 professore all'Accademia di belle arti. Si dedicò dapprima alla pittura del paesaggio, ritraendo con particolare preferenza i varî aspetti della vita campestre della puszta. Ma raggiunse la fama soprattutto con i suoi affreschi rappresentanti episodî della storia ungherese, accuratamente preparati su cartoni di cui si conserva buona parte. Citiamo tra i numerosi affreschi del L., composti con stile monumentale e solenne, quelli del circolo militare (1866), del Museo nazionale (1877), dell'Accademia delle scienze, il soffitto dell'Opera (1884), rappresentante l'Olimpo, che è il suo capolavoro. Altri affreschi suoi si trovano nel Parlamento, in alcune chiese di Budapest, in palazzi privati, nel duomo di Pécs, ecc.